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Accolti a Senigallia gli altri 18 minori sbarcati dalla Geo Barents, MSF: "Inaccettabile l'assegnazione di un porto così lontano"

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di Giulia Mancinelli
senigallia@vivere.it


E' attraccata giovedì mattina, intorno alle 7, al porto di Ancona la Geo Barents, la nave di Medici Senza Frontiere con a bordo 73 neufraghi salvati il 1° gennaio nel Mediterraneo centrale su richiesta del Centro di coordinamento dei soccorsi italiano. Tra questi ci sono 18 minori che sono stati trasferiti a Senigallia.

Come accaduto per i 12 minori sbarcati dalla Ocean Viking lunedì, anche gli ulteriori 18 minori della Geo Barents sono stati accolti presso il centro allestito all'ex Hotel Massi. In tutto, come stabilito dalla Prefettura, a Senigallia sono stati accolti 30 minori stranieri non accompagnati che resteranno per circa un mese, in attesa di una destinazione definitiva. Per quanto riguarda gli altri 55 adulti sbarcati giovedì mattina, questi saranno smistati nei vari centri di accoglienza situato nel nord-Italia.

Intanto però continua la polemica sull'assegnazione, da parte della nuova direttiva del Governo, di Ancona come “porto sicuro più vicino” rispetto al punto dove è avvenuto il salvataggio dei migranti. Oltre 1500 chilometri di distanza e un viaggio attraverso condizioni meteo avverse con onde alte fino a 4 metri e con numerosi malori a bordo.

“Il porto di Ancona, assegnato dal governo italiano alla Geo Barents ha 3 giorni e mezzo di viaggio, in condizioni meteo avverse e in peggioramento. Ci sarebbero porti sicuri più vicini, già assegnati in passato, nei quali avremmo potuto sbarcare nel pieno rispetto delle leggi internazionali e del mare -afferma Medici Senza Frontiere- Allontanare le navi di soccorso dalla rotta migratoria più letale al mondo significa impedire di salvare altre persone in difficoltà, fuggite dagli orrori della Libia e dei suoi centri di detenzione. Non è accettabile”.

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Questo è un articolo pubblicato il 12-01-2023 alle 12:23 sul giornale del 13 gennaio 2023 - 28564 letture






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