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Rogo allo Shalimar: la Procura mette i sigilli all'ex discoteca. Non si esclude il dolo

3' di lettura
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di Giulia Mancinelli
senigallia@vivere.it


E' stato posto sotto sequestro dalla Procura l'ex Shalimar, l'ex discoteca che sabato è stata oggetto di un incendio che ha distrutto uno dei cinque edifici di cui è composto, quella posta più in alto, che originariamente ospitava il ristorante.

Le indagini della Procura sono appena agli inizi perchè devono ancora essere effettuati nuovi sopralluoghi ma quello che è certo è che al momento non si esclude anche ipotesa. Compresa quella dell'incendio doloso. I vigili del Fuoco, che sono stati impegnati per ore con tre squadre provenienti da Senigallia, Arcevia e Ancona, sono riusciti ad entrare all'interno di quello che restava dell'edificio andato a fuoco solo nella tarda serata di sabato. Dopo aver spento il rogo infatti i Vigili del Fuoco hanno dovuto verificare che non ci fossero altri piccoli focolai interni e soprattutto che non ci fosse il pericolo di crolli all'interno. Una volta appurato che si poteva entrare, hanno effettuato un primo sopralluogo. Dai primi accertamenti sarebbero emerse almeno un paio di indicazioni già acquisite dalla Procura.

La prima è che all'interno dell'edifico andato a fuoco non c'erano tracce di bivacchi. Dunque sarebbe esclusa la presenza, anche nei giorni precedenti l'incendio, di eventuali persone che in qualche modo avrebbero potuto, anche accidentalmente, provocare il rogo. Il secondo elemento è che è stato confermato che tutte le utenze erano staccate, comprese quella della corrente elettrica. Un elemento quest'ultimo che farebbe già escludere la possibilità di un corto circuito o comunque di un innesco accidentale di una scintilla legata al passaggio di corrente. D'altro canto in questa prima ispezione non sarebbero state trovate neanche tracce evidenti della mano di un piromane, come residui di liquido infiammabile, contenitori di liquidi infiammabili ma questo di per sé non è sufficiente a scartare il dolo. Del resto considerato che che l'incendio ha distrutto tutto, salvando solo i mattoni dell'edificio, è anche difficile poter trovare ulteriori elementi senza procedere con nuovi sopralluoghi e indagini più approfondite. Interventi che ovviamente proseguiranno da parte degli inquirenti anche nelle prossime ore e non sono esclusi nuovi sopralluoghi dei tecnici.

La Procura in particolare è in attesa della relazione tecnica degli esperti dei Vigili del Fuoco dalla quale potrebbero emergere dettagli importanti. Lo Shalimar era chiuso dal 2008 e da nove anni è all'asta senza però successo. Cinque edifici su una superficie di 1.338 mq. Il prezzo fissato per la prima asta, nel 2013, era stato di 6 milioni di euro ma poi è andato via via scendendo fino ad arrivare a meno di un milione di euro. La prossima asta è stata fissata proprio per il 22 marzo marzo, quando tutto il lotto dell'ex Shalimar, sarebbe dovuto essere messo in vendita ad un prezzo base di 1.060.502 euro, con un'offerta minima di 795.377 euro. Tra l'altro dal 2019 l'immobile è considerato non più un pignoramento ma un vero e proprio fallimento dichiarata dal Tribunale di Ancona con tanto di curatore.

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Questo è un articolo pubblicato il 30-01-2022 alle 21:40 sul giornale del 01 febbraio 2022 - 2254 letture