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comunicato stampa

Fondazione Città di Senigallia, concordato il rinvio della mozione del Partito Democratico sulla revoca della nomina del commissario straordinario

2' di lettura
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da Maurizio Mangialardi
capogruppo regionale PD


La mozione presentata dal Partito Democratico per chiedere la revoca della nomina dell’avvocato Canafoglia quale commissario straordinario della Fondazione Città di Senigallia avrebbe dovuto essere discussa nella seduta odierna del consiglio regionale. Tuttavia, su richiesta dell'assessore Guido Castelli, che ha comunicato all'ufficio legale della Regione Marche la necessità di approfondire la questione, maggioranza e opposizione hanno concordato il rinvio dell’atto.

“Ringrazio l’assessore Castelli - afferma Mangialardi - per il suo atteggiamento serio, costruttivo e responsabile volto a verificare fino in fondo l’entità delle possibili ricadute negative di quell’atto. Ricadute solo per la Regione Marche, ma anche per la Fondazione Città di Senigallia. Infatti, qualora quella nomina non venisse revocata, ogni atto del commissario straordinario potrebbe essere inficiato da un profilo di illegittimità che potrebbe paralizzare non solo l’ordinaria attività della Fondazione, ma anche il completamento di importanti azioni e progetti in corso, tra cui l’ampliamento dei posti letto della Rsa, approvato dalla precedente Amministrazione regionale, la realizzazione dell’intervento di riqualificazione edilizia per la creazione di nuovi alloggi popolari agli Orti del Vescovo, la vendita delle terre di San Marcello e la risoluzione del contenzioso con società Autostrade per l’Italia in merito agli espropri per la terza corsia della A14”.

“Ritengo che la giunta regionale abbia davvero poche colpe in questo caso - spiega il capogruppo del Pd - visto che le informazioni fornite dalla ex Cda della Fondazione e dal Comune di Senigallia, su cui si è basato il commissariamento, erano del tutto fuorvianti. Basti pensare alla relazione sottoscritta dall’ex presidente, oggi commissario straordinario, e dal Cda dimissionario, in cui il patrimonio della Fondazione viene ridimensionato a meno di 19 milioni di euro quando nei bilanci risulta ammontare a ben 40 milioni. E’ però fondamentale che questa situazione venga sanata quanto prima. D’altra parte, credo che ormai tutti abbiano compreso come questo commissariamento sia stato un errore anche sotto il profilo politico. In particolare, com’è possibile che la stessa persona che dopo appena sei mesi di presidenza della Fondazione si dimise dichiarando che non c’erano le condizioni per gestirla, a distanza di così poco tempo dovrebbe essere in grado di governare quello stesso ente? Mi sembra una domanda più che lecita, a maggior ragione se si considera che mentre il presidente del Cda non percepiva emolumenti, al commissario straordinario è stata assegnata un’indennità complessiva di circa 20 mila euro annui pagata dai cittadini senigalliesi, a partire dagli ospiti della Rsa e dalle loro famiglie che mensilmente versano la retta”.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 24-05-2022 alle 16:55 sul giornale del 25 maggio 2022 - 660 letture






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