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comunicato stampa

Sindacati: "La Regione Umbria non fa ripartire il trasporto pubblico"

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La Presidente Tesei firma l’Ordinanza, della riapertura dal giorno 18 maggio, grazie allo sforzo di tutti i cittadini oggi l'Umbria è tra le regioni con il minor numero di contagi. L’Ordinanza non è per tutti, il Trasporto Pubblico Locale resta ai livelli del 4 maggio, offrendo solamente circa il 50% del servizio.

La commedia dell’assurdo dell’Assessore ai trasporti Dott. Melasecche e della Regione Umbria, vogliono solamente risanare il settore sulle spalle di lavoratori e dei quasi 900.000 cittadini umbri riducendone la mobilità. E’ oramai chiaro che in una Regione che dovrebbe essere la prima nella ripartenza di servizi, per il ritorno alla normalità, questa Regione risparmia su un settore strategico come quello dei trasporti, fetta di una importante leva per la circolazione delle persone. L’alibi della Regione per la tenuta dei contagi riducendo drasticamente i servizi, non funziona più.

Le risorse dal Fondo Nazionale dei trasporti ci sono tutte, l’ultimo DPCM firmato dal Governo Nazionale destina il 100% delle somme nelle casse della Regione Umbria entro il 30 giugno, risorse utili e necessarie a lavoratori in cassa integrazione, con forti penalizzazioni sullo stipendio.

Gli autisti e le aziende di trasporti vogliono il lavoro. Lavoro oggi negato da chi Governa questa Regione, con l’effetto che in città e nelle periferie si vedono di rado autobus se non per nulla, lasciando scoperte intere zone della nostra Regione, costringendo i cittadini, loro malgrado a ricorrere ad altri mezzi o a chi se lo può permettere in questo momento di crisi, all'acquisto di autovetture a discapito dell'ambiente, presto ritornando ai livelli dell'inquinamento pre crisi.

Che mobilità vogliono dare ai cittadini? La domanda è debole? La ricetta è che dobbiamo dare un servizio capillare per tutti i piccoli comuni dell’Umbria, con una frequenza ragionevole ed accettabile, questo deve esser dato ai cittadini Umbri, che si meritano un servizio migliore dell’attuale, RIMODULAZIONE SI, ma non tagliando i servizi.

Anche dal fronte ex Fcu, il servizio è fermo al 50% ma siamo ulteriormente preoccupati per la lentezza dei lavori già programmati e auspichiamo immediati investimenti sulla tratta San Sepolcro-Città di Castello e Ponte San Giovanni- Terni ad oggi senza futuro.

I numeri degli addetti di giorno in giorno si stanno riducendo e stiamo perdendo dei posti di lavoro nella regione, la quale Giunta dovrebbe crederci per prima con il rilancio dei servizi e di conseguenza nei posti di lavoro.

Non chiediamo più risorse al settore dei trasporti ma almeno quelle del passato. La tanto annunciata Agenzia della Mobilità ancora non prende il via, se le cose andranno per il verso giusto forse solamente nel tardi fine anno.

Appello alla Presidente Tesei: è disposta ad integrare economicamente i ritardi delle tempistiche nella formazione dell’Agenzia della Mobilità, con risorse dei bilanci regionali?

Sono a rischio la dignità dei lavoratori e dei posti di lavoro. Le Segreterie regionali di Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Faisa-Cisal e Orsa reputano inaccettabile questa situazione e sono pronte alla mobilitazione dei lavoratori e fanno un appello ai cittadini Umbri: non vi fate derubare il diritto al servizio, unitevi nella protesta.

Filt-Cgil Marco Bizzarri
Fit-Cisl Gianluca Giorgi
Uiltrasporti Stefano Cecchetti
Faisa-Cisal Paolo Bonino
Orsa Massimo Ciani



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 26-05-2020 alle 11:23 sul giornale del 27 maggio 2020 - 246 letture