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L'assessore Campanile si dimette: "Lascio la Giunta, ho idee diverse dal sindaco ed è giusto esprimerle"

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di Giulia Mancinelli
senigallia@vivere.it


Terremoto nel Partito Democratico e nel finale della giunta del Mangialardi-bis. L'assessore Gennaro Campanile, da vent'anni in Amministrazione, e per dieci in Giunta con Mangialardi, si dimette. Lo scossone è arrivato dopo l'epilogo di lunedì sera all'Unione Comunale del Partito Democratico che ha aperto la fase delle consultazioni per le primarie in vista delle amministrative 2020.

"Stiamo vivendo una fase di rinnovamento anche all’interno del Pd -ha esordito Campanile- . A luglio sembravano arenate le primarie poi sono intervenuto io per rilanciarle perché credo sia un atto dovuto e di partecipazione democratica, ma tutti avevano detto di volere Fabrizio Volpini. Molto umilmente ho ribadito la necessità delle primarie, anche di coalizione, e per fortuna alcune persone hanno sostenuto questa scelta... Penso a Duilio Marchetti, al capogruppo Pd Luca Santarelli, e anche a forze politiche come Più Europa, ed allora è c'è stato un ripensamento interno al Pd anche grazie al contributo dei Giovani Democratici. Siamo così arrivati all’Unione di lunedì dove ci sono stati alcuni emendamenti del sindaco e vari interventi che mi hanno fatto pensare. Ho sempre lavorato per il Pd e per l’Unione anche se vengo da valori, quelli del mondo cattolico, che inizialmente erano difficili da conciliare, ma ho sempre mediato. Volpini aveva espresso la volontà di non partecipare alle primarie poi il sindaco Mangialardi ha detto di raccogliere le firme ma su una candidatura blindata di Volpini. E allora ho visto un partito asfittico, di tutela di un blocco. Da 20 anni lavoro con il sindaco ma ho capito che questa sintonia che pensavo ci fosse era venuta meno".

Con le sue dimissioni da assessore con delega al bilancio e al commercio, Campanile esce anche dal Consiglio Comunale perchè ogni assessore, se eletto come consigliere, perde questo incarico. "La mia è stata una scelta dolorosa ma era necessaria per aprire una riflessione. Sono stato nel 2015 con oltre 400 preferenze il più votato della città e del Pd e per questo sentito la responsabilità di costruire una nuova progettualità con nuova coalizione -afferma Campanile-. In un momento di grande fermento con tanti giovani che vogliono dare il loro contributo dobbiamo liberare queste energie. Non voglio restare soffocato da queste logiche di partito. Voglio fare una riflessione seria. Si può anche pensare ad una idea di città diversa da quella che abbiamo portato avanti finora. Non voglio sentirmi in una camicia di forza e non poter pensare o dire cose diverse da quelle del sindaco o del Pd. Con dolore ma anche con umiltà e rispetto ho fatto questa scelta affinché il centro sinistra non sia più così impostato ma sia aperto anche ad esperienze diverse, di simpatizzanti. La logica delle tessere non deve permettere a 2 o 3 persone di decidere le candidature".

Del suo futuro Campanile non ha ancora deciso ma al momento non ha rinnovato la tessera del Pd. Ad oggi una ricucitura dello strappo con il Pd sembra improbabile. Più probabile che Campanile mette il suo consenso e la sua esperienza a sostegno di una sua lista civica, aperta anche ai contributi più moderati del centro destra oltre che del centro sinistra. E su Italia Viva non si sbilancia. "Non ho rinnovato la tessera del Pd perchè devo riflettere, e rifletto anche su Italia viva. C’è una disponibilità con persone e con la comunità. In questo momento ho idee diverse dal sindaco (per me ad esempio Ponte 2 Giungo dovrebbe essere riaperto, il Conad allo stadio non è così opportuno, e piazza Garibaldi è vuota) e non posso stare in giunta perché non sarebbe corretto. Pongo riflessione al centrosinistra ma anche al centrodestra. Io ho entusiasmo nell'essere un candidato sindaco e non mi nascondo. La differenza tra me e Fabrizio è l’umanità e l’ascolto. Se uno rimette la delega alla sanità non può continuare a fare il presidente della commissione regionale sanità -aggiunge Campanile-. Fabrizio sarà il più votato e sostenuto della città ma percepisco qualcosa di diverso. Voglio ringraziare i colleghi di giunta e anche il sindaco per questa esperienza anche se negli ultimi periodi aveva un orizzonte dove io non c’ero più. Ringrazio di cuore il personale del Comune perchè insieme abbiamo creato comunità. Ora si riparte dall’ascolto dei cittadini, se sarò sindaco e se in futuro avrò qualche ruolo avrò un approccio diverso con i cittadini, che parte dall’ascolto anche dei dipendenti comunali che sono ogni giorno sul campo. Per ora non escludo nulla, in 20 anni sono maturato e ho conoscenze che prima non avevo, ho ricoperto da assessore tutte le deleghe e questo è un valore".





Questo è un articolo pubblicato il 20-11-2019 alle 13:35 sul giornale del 21 novembre 2019 - 7895 letture