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Orrore nella casa di riposo, anziani nudi e maltrattati: sospesi titolare e dipendenti

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Anziani maltrattati, insultati e umiliati. Legati ai letti o lasciati a terra nudi assieme ai loro escrementi. È quanto hanno scoperto i carabinieri all'interno di una casa di riposo di Aci Sant'Antonio, nel Catanese.

Le indagini dei militari, coordinati dalla procura di Catania, hanno portato al divieto di esercitare l'attività imprenditoriale per 12 mesi per Giovanni Pietro Marchese, 60 anni, amministratore unico della casa di riposo San Camillo di Aci Sant'Antonio, e per nove mesi a tre dipendenti della struttura: Giovanna Giuseppina Coco, 37 anni, e per le 41enni Rosaria Marianna Vasta e Alessandra Di Mauro.

L'inchiesta era partita nel 2019 da una serie di foto scattate da una dipendente della casa di riposo che hanno documentato gli abusi commessi all'interno. Nelle foto anziani nudi lasciati per terra insieme ai loro escrementi, incastrati tra le sbarre di protezione del letto, con vistose ferite e una piaga da decubito in una paziente non adeguatamente curata.

Secondo l'accusa il personale avrebbe "maltrattato gli anziani degenti della struttura", "creato un clima abituale di vessazioni, umiliazioni e mortificazioni", "disinteressandosi della cura, anche medica, e dell'assistenza degli anziani e delle precarie condizioni igienico-sanitarie della casa di riposo, dove sono stati avvistati dei topi e gli anziani hanno contratto la scabbia, così aggravando lo stato di sofferenza fisica e psichica degli ospitati".

Tra le condotte messe in atto in numerose occasioni, legavano gli anziani ospiti ai tavoli o ai letti per non farli muovere, li lavavano con l’acqua fredda, non li cambiavano dopo i bisogni fisiologici o li lasciavano nel letto con le lenzuola sporche, li lavavano con il sapone della lavatrice, somministravano farmaci scaduti, li denigravano e insultavano abitualmente.

Le indagini dei militari hanno accertato anche altre gravi irregolarità all'interno della struttura, tra cui undici lavoratori in nero, comprese due indagate che percepivano illecitamente il reddito di cittadinanza.

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Questo è un articolo pubblicato il 06-11-2020 alle 11:57 sul giornale del 07 novembre 2020 - 290 letture