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intervista

Debutto nelle librerie per Serena Bastianoni con "L’aeroplanino di carta"

2' di lettura
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di Sara Santini
senigallia@vivere.it


Una giovane senigalliese, Serena Bastianoni, ha pubblicato il suo primo libro, disponibile nelle librerie online: "L’aeroplanino di carta".

VS. Come è nata l'idea di scrivere un libro?
S.B. È un progetto al quale stavo lavorando con passione e dedizione da 4 anni. Una storia verosimile nata da un caos interiore. Un urlo messo a tacere per anni. Una repressione esplosa attraverso la voce dell’anima messa per iscritto. L’aeroplanino di carta è infatti una storia in parte vera, in parte frutto dell’immaginazione, nata come protesta e ribellione di fronte alle ingiustizie subite nel corso degli ultimi anni.

VS. È' una storia che parla anche di te?
S.B. Sì, è una storia in parte autobiografica, in parte fittizia, che riguarda la vita di una ragazza e mamma costretta a doversi separare dal figlio di appena 9 mesi. È il racconto di un frammento di vita dal punto di vista di una hostess in preda a profondi momenti di crisi e di sconforto. Una storia di scelte difficili e di conseguenze che ne sono dipese. L’aeroplanino di carta è anche un riscatto dalle malelingue, sempre lì, pronte ad attaccare senza prima provare a comprendere le ragioni che hanno spinto una neomamma a lasciare famiglia e terra d’origine per un futuro insidioso e incerto.
La nostalgia che la pervade unita all’impossibilità di vivere a fianco di suo figlio la spingono a dedicargli un diario di viaggio insolito, diverso dagli altri, nonché a imbattersi nella creazione di altri racconti contrassegnati dall’attualità che fanno del libro non una semplice storia verosimile, ma un vero e proprio libro sentimentale pervaso di moralità e valori genuini oggi dimenticati dalla società.

VS. Qual è il pubblico a cui l'opera si rivolge?
S.B. Fermo restando la drammaticità tematica, riesco anche a divertire attraverso un’intelaiatura in chiave fantastica. Questi connotati rendono il libro adatto sia a un pubblico giovane che adulto.

Utilizzando le stesse parole dell’autrice “L’aeroplanino di carta è stato la molla per “tirare fuori le emozioni, i timori e le decisioni che mi hanno portato a lasciare il Bel Paese. […] Con l’augurio che questo libricino centri l’obiettivo che mi ero prefissata inizialmente, spero altresì che esso possa fungere da spunto per sensibilizzare anche i più grandi. Il mio non è solo un intento educativo per i più piccoli, ma anche un invito alla riflessione per i più cresciutelli.”





Questa è un'intervista pubblicata il 25-05-2018 alle 11:44 sul giornale del 26 maggio 2018 - 5256 letture