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Suicidio del capo scout: la Procura apre un fascicolo, dal web un tutorial per il drammatico gesto

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di Giulia Mancinelli
senigallia@vivere.it


Un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio. Un atto dovuto quello avviato dalla Procura di Ancona che indaga sulla tragedia che ha colpito Ghiennadi Mazzanti il 14enne senigalliese trovato impiccato venerdì sera nella sede scout Cngei di Senigallia. Il pm Paolo Gubinelli ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio, un passaggio tecnico necessario per procedere lunedì con l'autopsia che sarà eseguita dal medico legale Marco Valsecchi.

A raccogliere tutti gli elementi necessari alle indagini e a ricostruire non solo la dinamica ma anche il contesto, sia psicologico che pratico, in cui è maturato il suicidio sono i carabinieri della Compagnia di Senigallia, guidati dal maggiore Cleto Bucci. Il 14enne, figlio adottino di una nota famiglia senigalliese, non ha lasciato alcun messaggio né una lettera che potesse in qualche modo spiegare cosa lo ha spinto a compiere un gesto così drammatico.

I Carabinieri hanno posto i sigilli alla stanza dove si è consumata la tragedia anche se la sede degli Scout resta aperta. Gli inquirenti hanno ricostruito nel dettaglio le ore che hanno preceduto la tragedia e la dinamica del dramma. Il ragazzino aveva trascorso il venerdì pomeriggio nelle sede degli Scout, insieme ad amici e responsabili, e con loro stava programmando le attività che si sarebbero dovute svolgere ieri. Poi il ragazzo ha fatto credere a tutti di essere andato via ma anziché uscire è salito al piano superiore dello stabile. Mentre tutti gli altri uscivano, ignari della tragedia che si stava consumando a pochi metri da loro, il 14enne ha preso una corda e si è impiccato ad una trave del soffitto.

Un gesto premeditato come confermerebbero vari elementi. Anzitutto la bicicletta con la quale era arrivato e nascosta per far pensare a tutti che se ne fosse andato, poi un dettaglio raccapricciante. Il 14enne è stato trovato con la mano destra legata alla cintura dei pantaloni: sarebbe un modo, secondo gli investigatori, per evitare tentativi di auto-salvataggio in extremis, come documentato anche in alcuni video tutorial consultati su Internet. E proprio il telefonino e il computer del giovane sono al centro delle indagini degli inquirenti che devono risalire al motivo che ha spinto il ragazzo al suicidio.

L'autopsia dovrà confermare se il giovane abbia agito da solo o se il corpo “abbia avuto altri contatti”. Ancora in stato di shock i genitori che sono stati i primi a trovare il corpo del figlio. Sono stati loro a chiedere ai responsabili scout di poter andare in sede a vedere perchè il figlio non rispondeva al telefono. Con le chiavi sono entrati e subito sono stati colti da malore. Il corpo del giovane si trova all'obitorio dell'ospedale regionale di Torrette.



Questo è un articolo pubblicato il 28-01-2018 alle 09:09 sul giornale del 29 gennaio 2018 - 11713 letture