Mauro Uliassi è terza stella Michelin: nuovo record per lo chef senigalliese, "Sono contentissimo"
Lo chef Mauro Uliassi, con il suo "Ristorante Uliassi" di Senigallia ha conquistato per la prima volta le tre stelle Michelin. La consacrazione nell'Olimpo della cucina italiana è arrivata alla "Michelin Star Revelation 2019", tenutasi venerdì mattina a Parta e che anticipa la nuova Guida Michelin Italia 2019.
''Sono contentissimo'' - ha giustamente commentato Mauro Uliassi nel ricevere la terza stella. Il suo ristorante si aggiunge così ai nove che figurano nella top ten italiana. A fregiarsi delle tre stelle Michelin sono Massimiliano Alajmo, Le Calandre a Rubano (Padova); Massimo Bottura, Osteria Francescana a Modena; Chicco Cerea a Brusaporto (Bergamo); Enrico Crippa, piazza Duomo a Alba (Cuneo); Annie Feolde e Riccardo Monco, Enoteca Pinchiorri a Firenze; Norbert Niederkofler, St.Hubertus a San Cassiano (Bolzano); Niko Romito, Reale a Castel di Sangro (L'Aquila); Nadia e Giovanni Santini, Dal Pescatore, a Canneto sull'Oglio (Mantova), Heinz Beck, La Pergola, a Roma.
Con la terza stella assegnata a Uliassi, l'Italia arriva a ben dieci chef che possono contare questo primario e grazie a loro diventa la seconda nazione più stellata del mondo (con anche l'8 per cento di tutte le Tre stelle Mondiali). Un risultato, quello di Uliassi, che è stato accolto con un boato del pubblico in sala, e questo anche garzie alla simpatia di cui lo chef senigalliese gode tra colleghi e gli addetti ai lavori.
“Una storia, una passione, il mare. Da questo nasce una cucina che i fratelli Catia, in sala, e Mauro, lo chef, amano definire semplice e contemporanea -afferma Sergio Lovrinovich, Direttore Guida Michelin Italia- Vi convivono tecnica e tecnologia e una tradizione in continuo movimento, che si nutre dei loro viaggi e di tutto quello che li circonda. Il fascino di un mare sferzato dal vento si rispecchia nei piatti, di cui il pesce è l’ingrediente principe, ma coprotagonista a pieno titolo della loro sorprendente scena culinaria è la selvaggina. In un posto pieno di energia, che è bello sempre, un’esperienza memorabile, una cucina unica, che merita il viaggio, come richiedono le tre stelle Michelin.”
Questo è un articolo pubblicato il 16-11-2018 alle 13:05 sul giornale del 17 novembre 2018 - 5130 letture
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