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Turchia: fallito un tentativo di colpo di stato militare

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Venerdì sera in Turchia c'è stato un tentativo di colpo di stato da parte dell'esercito.

Carri armati e mezzi militari sono stati dispiegati nelle strade di Ankara, dove sono stati circondati il Parlamento e la sede del partito di governo Akp. Militari in azione anche a Istanbul, dove sono stati chiusi i due ponti sul Bosforo che collegano la parte orientale e occidentale della città e l'aeroporto Ataturk. Soldati sono entrati nella sede della tv di stato ad Ankara e bloccato le trasmissioni. Bloccato l'accesso anche ai principali social network: Twitter, Facebook e YouTube.

L'esercito ha diffuso un comunicato in cui annuncia di aver "preso il controllo del paese per ristabilire l'ordine, i diritti umani e le libertà costituzionali". Alla tv di stato è stato annunciato che è entrata in vigore la legge marziale ed è stato imposto il coprifuoco.

Poco dopo le 23 il presidente Recep Tayyp Erdogan, la cui posizione è stata sconosciuta per gran parte della notte, ha parlato in diretta alla Cnn Turca dallo smartphone, tramite l'applicazione FaceTime, e ha detto che il colpo di stato è l'opera di un gruppo minoritario all'interno delle forze armate vicino al suo avversario politico Fethullah Gulen, ed ha esortato i cittadini a scendere in strada per sostenere il governo.

Numerose moschee hanno invitato i fedeli musulmani a scendere in piazza contro il golpe. Anche la polizia, tramite il suo account Twitter, ha invitato le persone a scendere in piazza per difendere la democrazia. Tutte le forze parlamentari di opposizione si sono subito schierate contro il golpe militare. Migliaia di persone sono scese in strada e si sono radunate nelle principali piazze di Ankara e Istanbul. Ci sono stati numerosi scontri a fuoco tra i militari, la polizia e i manifestanti a favore del governo, sia a Istanbul sia ad Ankara.

Il tentativo di golpe sembra però essere fallito. Dopo ore di scontri in strada, nel corso dei quali sono morte almeno 90 persone e almeno mille sono rimaste ferite, gran parte dei militari si sono arresi e hanno abbandonato le loro posizioni ad Ankara e Instanbul. Circa 1.500 militari golpisti si sono arresi alle forze di polizia e ai reparti delle forze armate rimaste fedeli al governo. Il capo di stato maggiore dell'esercito, che era stato sequestrato dai golpisti, è stato liberato dalla polizia sabato mattina.

Nelle prime ore di sabato l'aereo presidenziale di Erdogan è atterrato all'aeroporto di Istanbul, dove è stato accolto dai suoi sostenitori. Il presidente turco ha detto che i golpisti hanno tentato di ucciderlo venerdì sera nella città costiera di Marmaris. Il governo sembra aver ripreso il pieno controllo della situazione, anche se alcuni gruppi di golpisti stanno ancora opponendo resistenza, in particolare nella zona della sede del quartiere generale dell'esercito. Il primo ministro turco Yildirim ha detto che durante gli scontri nella notte sono morte 161 persone, i feriti sono 1.440. I golpisti arrestati finora sono 2.639.





Questo è un articolo pubblicato il 15-07-2016 alle 22:54 sul giornale del 16 luglio 2016 - 2114 letture