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Porto: presto la parte "antica" sarà restituita con tanto di inaugurazione. Istituzioni unite contro accorpamento AP

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Visita ufficiale ai cantieri del porto di Ancona a bordo delle motovedette accompagnata da Rodolfo Giampieri dell'Autorità Portuale e dall'Ammiraglio Ferrara della Guardia Costiera. Presenti le Istituzioni: tra i tanti il sindaco di Ancona Valeria Mancinelli, il presidente di Regione Luca Ceriscioli e il prefetto Cannizzaro. I video e le foto

Proseguono i lavori al porto dorico per entrambe le "anime", sia quella che guarda al futuro commerciale che quella che mira al recupero della parte antica di impronta turistico-culturale. Si va dall'escavo dei fondali alla banchina 26 per portare il fondale a - 10 metri rispetto ai -6-8 attuali per poter ospitare l'attracco delle navi container alla costruzione del molo di sovraflutto fino al recupero del porto antico che favorirà anche lo sviluppo della croceristica. Quest'ultimo sforzo dell'Autorità portuale iniziato nel marzo scorso sarà inaugurato in pompa magna il prossimo 26 luglio con una festa dalle 18 fino a tarda notte e permetterà a cittadini e non solo di riappropiarsi del rapporto con il porto grazie all'area pedonale e per runner, ma anche veicolare con pattern di segnalazione, dissuasori e non solo. Una passeggiata che va dall'Arco di Traiano fino alla lanterna rossa. Un percorso che - stando ai due responsabili del progetto l'Ing. Centanni e l'architetto Biancone - trasformerà quella parte di porto da luogo di lavoro a luogo pubblico. Una passeggiata turistico-culturale tra gli scavi archeologici tra Arco di Traiano, Porta Clementina e mura fino a Piazza Dante e grazie all'ascensore si potrà arrivare fino a piazza della Repubblica.

"Nel passato c'è stata contrapposizione tra due linee di pensiero - ha precisato Tito Vespasiani, ex AP - quella che il porto è 'cosa nostra' e quella che sosteneva che il porto 'è della città e vogliamo riappropiarcene', due pensieri che non hanno dialogato". Ed ora, invece, arriva la possibilità "graduatamente e dove possibile" di far dialogare queste due anime, quella del porto come luogo di lavoro e quella di valore culturale e turistico. E' per questo che ora -ha spiegato Vespasiani - "dobbiamo respirare con due polmoni". Lo stesso Archibugi presidente dell'associazione agenti marittimi ha insistito nel sottolineare: "Bellissimo il recupero della storia..., ma il vero porto è il porto che lavora e che ora abbiamo trasferito" ed ancora "vorrei che la città sapesse che se muore il porto muore Ancona".

"Abbiamo lavorato per raccontare le due anime del porto - ha esordito rimarcando la recente notizia di possibile accorpamento Ap Ancona-Ravenna Ida Simonella assessore al porto del Comune di Ancona - ed ora ci battiamo a sostegno dell'Autorità portuale di Ancona". Della stessa opinione sono il Sindaco Mancinelli ed il presidente della Regione Ceriscioli (vedi video sotto ndr) che tramite i parlamentari marchigiani hanno presentato la loro istanza al Governo e al Ministro Delrio, così come Giampieri dell'AP locale. Prossimamente infatti previsto un incontro a Roma il prossimo 14 luglio. Sarà l'occasione, per Ceriscioli, di fare il punto sulle infrastrutture e parlare del riordino dei porti. Tutto il fronte unito, dunque, a sostegno dell'autonomia dell'Autorità portuale dorica."E' un errore accorpare due realtà che hanno forte capacità di rimanere autonome" ha evidenziato Ceriscioli. Mentre il sindaco, senza fare "campanilismi", si dice pronto ad inviare una lettera al Ministro. Anche il consiglio comunale di Ancona, rappresentato dal presidente Marcello Milani, ha inviato al Governo e a Renzi la mozione approvata all'unanimità sul Piano strategico della Portualità e logistica e a sostegno dell'autonomia del porto di Ancona.

I lavori. L'escavo dei fondali fino a - 10 metri di profondità iniziati a fine maggio e che presumibilmente finiranno ad agosto 2015 con un costo totale di 900 mila euro (300 per gli escavi e 600 per studi analisi e controlli) consentirà di ormeggiare alla banchina 26 le navi container. Un escavo che potrebbe arrivare in futuro anche a - 14 metri se ritenuto opportuno dagli studi. La sabbie poi, su approvazione del ministero dell'ambiente e conferma della Regione, saranno trasportate a circa tre miglia dalla costa.

Ormai completo il molo di sovraflutto che sarà il nuovo accesso da mare al porto e che consentirà la piena operatività della banchina rettilinea (333 metri già pronti e 273 in fase di appalto). Quest'ultima ospiterà i traffici container del porto. I lavori partiti nel marzo 2012 vedranno la fine proprio luglio 2015 per un costo complessivo dell'opera di 68 milioni di euro con un risparmio totale di 10 milioni. Per costruire il molo, lungo per fare un esempio poco meno del Viale della Vittoria e alto quanto un palazzo a 6 piani ci sono voluti 2 milioni di tonnellate di pietrame ed oltre 10 mila tetrapodi in calcestruzzo, scogli artificiali capaci di attuttire l'energia delle onde con maggiore efficacia.





Questo è un articolo pubblicato il 08-07-2015 alle 18:27 sul giornale del 09 luglio 2015 - 1920 letture