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Rubano un risciò, sette studenti hanno rischiato l'arresto

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di Giulia Mancinelli
senigallia@vivere.it


Forse voleva essere una bravata oppure un furto d’uso, questo sarà la magistratura ad accertarlo, per il momento sette giovani, tra cui un minorenne, sono finiti seriamente nei guai per il furto di un risciò.

La notte di ferragosto, sette giovani sono stati fermati dai Carabinieri della Stazione di Senigallia e condotti in caserma con l’accusa di furto aggravato in concorso, si tratta di due 19enni e tre 18enni di Chiaravalle; una 24enne e un 17enne di Camerata Picena, tutti studenti che all’alba, al termine delle formalità di rito, sono stati rimessi in libertà. I fatti risalgono verso le 2 i notte quando un 37enne di Gualdo Tadino, in vacanza sulla spiaggia di Velluto,, ha chiamato il “112” per denunciare il furto di un risciò da sei posti, che insieme ad altri cinque amici, aveva preso in locazione da un noleggiatore in Lungomare Dante Alighieri.

Il denunciante ha precisato di aver posteggiato il velocipede intorno all’1:30 in Lungomare Mameli all’altezza di bagni 41 dove si era fermato per bere qualcosa in un locale sulla spiaggia in compagnia degli amici. Mentre era in spiaggia aveva notato il suo risciò allontanarsi ma non era riuscito a raggiungerlo in tempo. I Carabinieri di pattuglia, acquisita la descrizione del mezzo, si sono messi subito alla sua ricerca e dopo alcuni minuti, percorrendo via Raffaello Sanzio, hanno notato un risciò che, in modo insolito, procedeva sulla statale adriatica in direzione nord. Inoltre sul risciò c'era un numero di persone superiore a quello consentito dall’omologazione. La situazione ha insospettito i militari che hanno fermato il velocipede ed identificato gli occupanti. Gli stessi, visibilmente in imbarazzo, prima hanno riferito di aver noleggiato il risciò, poi non potendo esibire alcuna prova, hanno ammesso di averlo visto posteggiato vicino ai bagni 41 e di essersene impossessati.

Uno dei fermati invece affermava che avrebbero dovuto raggiungere la fermata del bus per tornarsene a casa e vista l’ora, per fare prima e non rischiare di perdere l’autobus, avevano deciso di salire sul risciò che in quel momento non era custodito. Sul posto del controllo è stato chiamato anche il 37enne di Gualdo Tadino, che ha riconosciuto senza dubbio il risciò che aveva noleggiato con i suoi amici. Il mezzo è stato restituito al noleggiatore. I sette giovani hanno rischiato veramente grosso, per un fatto del genere infatti è previsto anche l’arresto, che solo per lo stato di incensuratezza dei fermati e per le specifiche modalità del fatto non è stato applicato.



Questo è un articolo pubblicato il 16-08-2017 alle 14:42 sul giornale del 17 agosto 2017 - 4791 letture