x

SEI IN > VIVERE JESI > POLITICA
articolo

Chiaravalle: si dimettono gli assessori Ruggeri e Frullini. Aperta la crisi

4' di lettura
3147

di Matteo Belluti


La conferenza stampa in casa Pd rende pubblico quanto già ufficializzato stamattina in Comune: i due assessori in quota Pd Riccardo Frullini e Roberta Ruggeri hanno rassegnato le dimissioni e non faranno più parte della Giunta Costantini.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è la decisione del sindaco di revocare a Frullini la delega ai Lavori pubblici, sostituendola con alcune di secondo piano come Polizia Municipale e Rurale. Di fatto una sfiducia, maturata dopo la lettera aperta di 7 consiglieri che chiedevano al sindaco di cacciare Frullini, reo, a loro dire, di intralciare con la sua condotta l'operato dell'Amministrazione. Frullini respinge le accuse al mittente e si dice umiliato e offeso dal comportamento del sindaco e dei consiglieri di Chiaravalle Bene Comune.
La frattura tra sindaco e Pd è ormai aperta e insieme a Frullini decide di lasciare anche l'assessore al bilancio Roberta Ruggeri: “Non sono più nelle condizioni di lavorare con la necessaria serenità, già da tempo in giunta le logiche di campagna elettorale hanno sostituito quelle di un gruppo che vuole fare il bene della città”.

“I rapporti tra me e il sindaco non sono idilliaci sin dall'inizio di questa avventura -commenta amaro Frullini- anche perchè molto spesso venivo considerato come l'emanazione dell'ex assessore Moscatelli e pertanto incapace di avere idee mie. Un pregiudizio umiliante. Nonostante ciò ho sempre dato il meglio di me e i risultati sono stati tanti, anche grazie ad una capacità di spesa che il comune si è trovato ad avere dopo tanti anni di pesanti vincoli”.

“Del tutto inadeguate e false -aggiunge Frullini- le accuse dei consiglieri di Chiaravalle Bene Comune che mi additano di aver ostacolato la realizzazione di opere pubbliche. I fatti, anche quelli di recente sbandierati dalla propaganda del sindaco, dicono il contrario. Non ritengo di aver lavorato male, né con poco interesse, tanto meno di essere stato poco presente alla vita amministrativa, altra accusa che mi fa molto male. Per questi motivi, il cambio di deleghe è un insulto alla mia persona e alla mia dignità”.

Il Pd di Chiaravalle è compatto al fianco dei due assessori dimissionari: “Il partito ha dato un contributo essenziale alla vittoria del 2013 e in questi anni abbiamo sempre rispettato gli impegni con lealtà, dando slancio al mandato amministrativo -dice il segretario Giovanni Brandoni-. I dissapori, nati forse con il dissolversi di Sel, si sono acutizzati a causa dell'atteggiamento di chiusura del sindaco, che spesso ha rifiutato il confronto con noi. Da un lato possiamo essere soddisfatti per quanto fatto da questa amministrazione, dall'altro siamo preoccupati per le occasioni perse: con la capacità di spesa che avevamo in questi anni, molto di più poteva essere fatto per la città. La scarsa volontà di dialogo del sindaco ha toccato il suo apice nella vicenda di Via De Amicis, con un progetto molto impegnativo per le casse comunali, che doveva essere il fulcro di una riqualificazione più ampia e che invece si è rivelato una semplice asfaltatura”.
“Ad oggi -è la conclusione di Brandoni- duole sentirsi esclusi da una amministrazione che noi stessi avevamo creato e animato e per il quale tanto ci siamo spesi. Probabilmente oggi prevalgono logiche di basso cabotaggio mirate alla prossima campagna elettorale”.

Ci si chiede cosa succederà ora in consiglio comunale. Se dovremo assistere al secondo sindaco commissariato consecutivo o se Costantini guiderà in porto la legislatura aggrappandosi ai voti dei due consiglieri di Apertamente che già da tempo appoggiano la maggioranza.
Il capogruppo del Pd in consiglio, Mattia Morbidoni, è chiaro su questo punto: “Nonostante il comportamento del sindaco e del suo gruppo, il Pd sarà leale fino in fondo e non porrà mozioni di sfiducia. Continueremo a fare proposte per il bene della città e decideremo di volta in volta come votare tenendo in considerazione l'interesse dei cittadini e il grado di coinvolgimento nelle decisioni”.

Chiaro però che Costantini non potrà più fare affidamento sui 4 voti dei consiglieri del Gruppo Pd. Dando per scontata l'opposizione dei 3 consiglieri di Siamo Chiaravalle, ecco che il sindaco ha assoluto bisogno dei voti di Apertamente per avere la maggioranza dell'assemblea. E chissà che Costantini non decida di blindare l'impegno di Apertamente affidando a Togni o Tanfani un assessorato. Cosa che cambierebbe non di poco la fisionomia dell'Amministrazione.



Questo è un articolo pubblicato il 19-07-2017 alle 17:05 sul giornale del 20 luglio 2017 - 3147 letture