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comunicato stampa

Il Tribunale del Malato a Ceriscioli: 'Basta proclami sulla sanità virtuosa, la realtà è ben diversa'

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da Tribunale dei Diritti del Malato

tribunale del malato

Ancora una volta grandi autocelebrazioni da parte della Regione Marche sulla sanità, il Presidente Ceriscioli questa volta comunica ai cittadini di aver centrato l’obiettivo nazionale dei tempi di attesa sanitari; pochi mesi fa invece ci aveva comunicato la virtuosità della Regione Marche nel campo sanitario nazionale.


Noi diciamo basta siamo davvero incavolati quando leggiamo questi proclami : parlare di aver centrato l’obiettivo di riduzione dei tempi di attesa per le sole 43 prestazioni previste dai livelli di essenziali di assistenza e limitatamente ai tempi definiti per le priorità b(breve) e d( differibili) è un piccolo passo in avanti ma non certo la risposta che si attende il cittadino al problema delle liste di attesa e non certo un passo avvertito dai cittadini che giornalmente sono nei ns uffici per segnalarci attese lunghissime per risonanze , Tac , ecografie ed ecodoppler( tempi di attesa vicini ad un anno), senza parlare poi dei tempi sempre più lunghi per gli interventi chirurgici dopo il taglio delle sedute operatorie; e a fronte di tutto ciò il cittadino sempre più spesso va a fare la prestazione fuori dalla nostra regione ove trova tempi di attesa molto più brevi pagando semplicemente il ticket ovvero, quando non può spostarsi, è costretto a mettere mano al portafoglio per rivolgersi al privato.

Eppoi, pur confidando nella buona fede del presidente Ceriscioli, noi vorremmo che ci dicesse dove andare a leggere i dati di cui oggi fa proclami di obiettivi raggiunti: nel sito della Asur Marche non siamo mai riusciti a poter leggere da qualche parte i tempi di attesa delle prestazioni, un diritto sancito dalla legge.

Ricordiamo sempre ai cittadini che il decreto legislativo n.124 del 29 aprile 1998, qualora l'attesa della prestazione richiesta si prolunghi oltre i termini massimi di attesa fissati dalla Regione l'assistito puo' chiedere che la prestazione venga resa nell'ambito dell'attivita' libero-professionale intramuraria, ponendo a carico dell'azienda sanitaria locale nel cui ambito e' richiesta la differenza tra la somma versata a titolo di partecipazione al costo della prestazione e l'effettivo costo di quest'ultima, sulla scorta delle tariffe vigenti.



tribunale del malato

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 14-03-2017 alle 10:15 sul giornale del 15 marzo 2017 - 1719 letture