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Amministrative, Giuliodori: 'Appello alla sinistra, serve uno scatto di generosità, Jesi non è persa'

4' di lettura
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di Cristina Carnevali
redazione@viverejesi.it


Ero Giuliodori

Negli ultimi mesi il suo nome è stato tirato in ballo più volte, come possibile candidato del partito democratico alle prossime elezioni amministrative cittadine, tra smentite, chiarimenti e divisioni interne alla Casa del Popolo.


Ero Giuliodori oggi ha deciso di parlare alla stampa non per presentare la sua candidatura, ma per lanciare un appello: “Da uomo di sinistra non concepisco come la città di Jesi non abbia una componente forte che possa partecipare con buone possibilità di vittoria alle prossime amministrative. Lancio un appello a tutta la sinistra cittadina, affinché dia un contributo di generosità, unico modo per superare le divisioni interne”.

Sulle Primarie, Giuliodori non ha dubbi: “Se c’è una strategia politica a monte, servono, altrimenti è solo un modo per accentuare personalismi e accentuare le differenze”. Ricorda alcuni episodi in cui senza le primarie si ottennero successi (per esempio la scelta di Enrico Berlinguer, ndr). “Non condanno le primarie sempre e per sempre, dico solo che in questo momento potrebbero ulteriormente lacerare il Partito Democratico”.

La sinistra jesina vive da mesi un momento delicato, con un insolito silenzio da parte della sinistra sovra locale. “Forse c’è un adeguamento all’esistente, però il lavoro parte da qui, i partiti locali sono tali solo se rispondono alle esigenze del territorio e la sfida è riconquistare il governo della città. Se invece ci si accontenta… Non so cosa accadrà il 10 gennaio (durante la conferenza comunale, alla quale parteciperà anche il segretario regionale del partito democratico, ndr), ma sono certo che serve un nucleo forte come punto di partenza per poi stringere alleanze. Anche a livello nazionale c’è crisi e la sinistra ha perso la carica positiva che aveva in passato. Ritengo un peccato dare Jesi per persa, è sempre stata il capoluogo morale di questa provincia..”.

Giuliodori è convinto che ci sia più di una speranza per la sinistra cittadina, che possa essere trovato un candidato in grado di affrontare l’attuale sindaco Bacci, che ha già dichiarato di ricandidarsi per il secondo mandato: “Deve provenire dalla sinistra, ma deve essere apprezzato da chi di sinistra non lo è, infine in grado di dare alla città una garanzia, poter amministrare bene. A Jesi ce ne sono di nomi, uomini e donne con queste caratteristiche e se verrà propost qualcuno io sarò felice di dare una mano… se devo parlare di me, ho servito questa città dall’88 al 92, in parte durante l’amministrazione Belcecchi, e non credo che abbiamo lasciato un segno negativo”.

Da maggio 2016, all’interno del partito democratico si è iniziato a parlare di Giuliodori come candidato sindaco. Lui si è detto disponibile ma a due condizioni: non si tenessero le primarie e si ricompattasse tutta la sinistra attorno alla sua candidatura, coinvolgendo non solo le forze politiche, ma anche quelle sociali, culturali e sindacali vicine al partito democratico. Il segretario cittadino Santarelli ha portato avanti contatti all’interno del partito.
Poi l’attenzione si è focalizzata sul referendum di modifiche alla costituzione. “Io stesso, con l’Anpi, ho dato una mano nel sostenere il No e il comitato è stato uno dei più attivi della provincia. E’ passato un mese dal referendum e a Jesi non si parla più di quella vicenda, un silenzio che lascia sconcertati”.

Sul fronte amministrative, nel frattempo il centro destra ha ufficializzato il suo candidato sindaco, Massimiliano Lucaboni. Per la Lega Nord, Silvia Gregori. Il sindaco Bacci ha confermato la disponibilità a ricandidarsi. Manca all’appello, ad oggi, la proposta della sinistra. Si è presentato alla città un nuovo movimento, dichiaratosi di sinistra, Jesi in Comune: “E’ un fatto positivo, ha una buona componente di giovani ed una concezione di sinistra nuova, con problematiche magari anomale ma aggiornate, come la sfida sociale e l’ambiente. Chi deve fare il primo passo? Tutti quanti… Il Pd dovrà capire le esigenze della città, aggiornarsi..ma soprattutto superare le divisioni”.

Ora si attende il 10 gennaio per il comitato comunale. “In base alle risposte, deciderò cosa fare…”.


Ero Giuliodori è insegnante di scienze giuridiche ed economiche all'Istituto Tecnico Pietro Cuppari di Jesi. Ha alle spalle una lunga militanza politica e amministrativa in città. Dal 1985 al 1994 è stato consigliere comunale nelle file prima del PCI e poi del PDS. Dal 1987 al 1990 ha ricoperto il ruolo di assessore al Personale e al Traffico, dal '92 al '94 ha assunto la delega alla Cultura. Di nuovo eletto in consiglio comunale nel 2002, ha avuto la delega al Personale fino al 2005, quando si è dimesso in seguito al contrasto sulla nomina e il contratto oneroso del general manager. Attualmente Giuliodori è iscritto al Pd. Per il Partito Democratico nel 2012 ha corso alle Primarie per le elezioni politiche raggiungendo un ottimo risultato a livello personale. Fa parte del direttivo provinciale dell'Anpi e dell'Istituto Gramsci Marche.





Ero Giuliodori

Questo è un articolo pubblicato il 03-01-2017 alle 14:37 sul giornale del 04 gennaio 2017 - 2901 letture