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Bufera in Regione: 25 indagati. Chiodi: 'Estraneo ai reati contestati'

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A pochi mesi dalle elezioni regionali, una autentica bufera si abbatte sulla Giunta e sul Consiglio regionale abruzzese, con 25 informazioni di garanzia e relativi inviti a comparire, a carico del governatore Gianni Chiodi, del presidente del Consiglio regionale Nazario Pagano e di diversi altri assessori e consiglieri.

L’indagine, partita dal Reparto Operativo dei carabinieri di Pescara, riguarda presunte truffe relative ai rimborsi spesa sostenuti dagli esponenti politici regionali, che ha portato la Procura di Pescara a emettere informazioni di garanzia a carico di Gianni Chiodi (presidente della Giunta regionale), Nazario Pagano (presidente del Consiglio regionale), Alfredo Castiglione (vicepresidente e Assessore alle attività produttive), Mauro Di Dalmazio (turismo), Paolo Gatti (istruzione), Carlo Masci (bilancio), Gianfranco Giuliante (protezione civile), Luigi De Fanis (ex titolare della cultura, attualmente agli arresti domiciliari per altri reati), Mauro Febbo (agricoltura), Federica Carpineta (personale), Lanfranco Venturoni (ex assessore alla Sanità), Angelo Di Paolo (lavori pubblici).

Tra i consiglieri, l’indagine riguarda sia esponenti della maggioranza di centrodestra (Chiavaroli, De Matteis, Nasuti, Argirò, Petri, Sospiri, Tagliente, Terra, Verì) che dell’opposizione (Caramanico, D’Alessandro, Costantini).

Agli indagati, la Procura contesta i reati di truffa aggravata nei confronti della Regione, peculato e falso ideologico. Le contestazioni sono relative a rimborsi spesa per le attività degli indagati sia in Italia che all’estero, e riguarderebbero il periodo 2009-2012. Nello specifico, si tratterebbe di rimborsi non dovuti per biglietti aerei, cene e pernottamenti a favore di parenti e amici estranei all’attività istituzionale.

Immediata la replica di Chiodi, che avrebbe appreso dell’informazione di garanzia direttamente da una nota stampa, comparsa nella serata di ieri (giovedì 23 gennaio, n.d.r.): “Non ho ricevuto l’avviso, e da quello che mi sembra di capire dalle notizie diffuse a mezzo stampa, si tratterebbe della questione dei rimborsi spesa”. “Chiarirò tutto al più presto – ha spiegato il governatore – anche perché io non compilo rimborsi sulle visite istituzionali. Vorrei ricordare che, rispetto alla precedente amministrazione regionale, ho ridotto del 75% le spese di rappresentanza”.

Stizzita la replica del consigliere Lorenzo Sospiri che, oltre a pubblicare sul suo profilo Facebook l’avviso di garanzia, elenca le somme contestate: “3 giorni al Vinitaly stand regione Abruzzo totale spesa 652, benzina Pescara-Verona circa 200, autostrada circa 80, mangiare circa 80,dormire 110 euro, indennità circa 100, totale 572 euro autorizzati, differenza 82 euro. Per non aver specificato che c'erano i collaboratori autorizzati, contestazione pari a 82 euro”. Sospiri chiude il suo post con una nota polemica: “Per 82 euro nel 2010 ricevo un avviso di garanzia… chiedere prima, no? Ops, è iniziata la campagna elettorale…”

Duro l’intervento di Gianluca Vacca, parlamentare abruzzese del Movimento 5 Stelle, che chiede le dimissioni immediate di tutti gli indagati e parla di scandalo ‘bipartizan’: "L'Abruzzo non può essere umiliato continuamente da politici incapaci e coinvolti in vicende giudiziarie – spiega Vacca nel comunicato diffuso in serata -. Ma come, questa non era la Giunta della trasparenza e della legalità?“



Questo è un articolo pubblicato il 24-01-2014 alle 10:56 sul giornale del 25 gennaio 2014 - 973 letture