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Riorganizzazione sanitaria: ospedale, ecco chi va e chi resta

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ospedale di senigallia

Reti cliniche, piano sanitario regionale, area vasta...Un tourbillon di progetti, delibere e piani, con cui l'Asur Regionale ha deciso di mettere mano alla riorganizzazione del sistema sanitario creando da tempo allarmismi e preoccupazione per le sorti della sanità senigalliese.

Tra tagli annunciati e applicati (soprattutto al personale e ai posti letto) per l'ospedale della spiaggia di velluto è tempo di stilare un bilancio. Delle unità operative complesse (i meglio detti primariati) ecco “chi va” e “chi resta”. Sul piatto della bilancia dei primariati che hanno lasciato (perchè non più coperti) o che lasceranno (perchè i primari che andranno in pensione non verranno sostituiti) figurano nomi illustri come neurologia, radiologia, laboratorio analisi, oculistica. Salvi invece cardiologia, ostetricia, nefrologia, gastroenterologia, rianimazione, pediatria, pronto soccorso. Ma andiamo con ordine.

Per quanto riguarda la Neurologia, la nuova riorganizzazione di area vasta assegna a Jesi l'unità operativa complessa (sostanzialmente il primariato) e dunque, con il pensionamento dell'attuale primario, a Senigallia resterà l'unità operativa semplice. Stesso discorso, anche se con alcuni distinguo, va fatto per radiologia. Anche in questo caso Senigallia perde l'unità operativa complessa in favore di Jesi e dunque l'attuale primariato vacante non sarà più ricoperto. Restano però le due unità semplici per consentire le funzioni di radiologia e quelle dedicate alla senologia, da sempre tra le eccellenze della spiaggia di velluto. Niente primario neanche per oncologia, oculistica, l'unità trasfusionale Salute mentale.

Già perso, ancora una volta in favore della città di Federico II, il primariato del Laboratorio Analisi, anche in questo caso vacante da tempo e che non sarà più sostituito. Sul fronte dei posti letto inoltre tagli pesanti, circa 27, sono già stati applicati al presidio ospedaliero senigalliese. Per l'amministrazione infine Senigallia perde anche la Direzione Sanitaria.

A fronte di tante “perdite” occorre considerare invece i primariati confermati e quelli riconfermati. Due le novità principali. La prima riguarda cardiologia. Per mesi comune, sindacati e personale si sono mobilitati contro la paventata soppressione del primariato. Oggi però arriva una rassicurazione ufficiale. L'ospedale senigalliese non sono non perderà l'unità complessa di cardiologia ma presto avrà anche un nuovo primario. A giorni infatti prenderanno avvio le procedure per il bando di gara per la nomina del nuovo dirigente. Oltre alla funzione riabilitativa dunque, l'ospedale continuerà ad assicurare anche le degenze per gli acuti e l'unità coronarica con 6/8 posti letto. Da fare chiarezza invece sulla questione dell'Utic, la terapia intensiva per gli infartuata, la cui funzione già da anni viene svolta solo dagli ospedali di Pesaro e Torrette.

Salvo anche il reparto di ostetricia. Il nuovo piano sanitario regionale infatti prevede il mantenimento solo di quei punti nascita con almeno mille parti all'anno. In area vasta nessun ospedale soddisfa questa condizione e così (Jesi e Senigallia detengono il primato con circa 800 parti l'anno ciascuno), con la soppressione dei punti nascita di Osimo e Fabriano, Jesi e Senigallia erediteranno ulteriori parti superando così le mille nascite all'anno. Con il punto nascita restano anche i primariati di pediatria e neonatologia.

Non saranno toccate neanche le unità complesse di rianimazione, che vanta anche la cosiddetta “terapia del dolore semplice”, il Pronto Soccorso, e la gastroenterologia, che conquista anche il titolo di coordinamento nell'ambito dell'area vasta, Medicina, Ortopedia e Medicina . Il nuovo piano delle reti cliniche a sorpresa “restituisce” il primariato di otorino. Il posto vacante da tanto tempo aveva lasciato intendere che non sarebbe stato più ricoperto. Presto invece otorino tornerà ad avere il suo dirigente.

Una riorganizzazione che presto prenderà forma e che fa tirare un sospiro di sollievo agli amministratori cittadini, al sindaco Maurizio Mangialardi e all'assessore alla sanità Fabrizio Volpini in primis, che si sono battuti per mesi per non vedere depotenziato il presidio ospedaliero senigalliese e contenere il più possibile i tagli imposti dall'Asur regionale.



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Questo è un articolo pubblicato il 12-01-2014 alle 00:02 sul giornale del 13 gennaio 2014 - 11718 letture