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Operazione “Heavy rate”: Fiamme Gialle arrestano pensionato ultrasettantenne e suo genero per usura

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di Paolo Picci
redazione@viverejesi.it

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Applicavano tassi di interesse dal 100% a oltre il 500%, con casi in cui arrivavano al 3000% i due usurai arrestati dalla Guardia di Finanza di Ancona. Si tratta di un pensionato ultrasettantenne di Jesi, B.I., e di suoi genero, operai di Filottrano, F.M.

Il pensionato era il vero e proprio prestatore di denaro che pattuiva le condizioni di erogazione mentre il genero svolgeva le funzioni di “procacciatore”, individuando fra conoscenti e colleghi di lavoro le persone in difficoltà economica e preoccupandosi poi di riscuotere.

Le vittime, prevalentemente di Filottrano, Jesi e paesi limitrofi, comprendevano imprenditori in difficoltà per la crisi economica, dipendenti ed operai che non riuscivano a far fronte alle ordinarie spese personali e familiari, soggetti dediti al gioco d’azzardo ed ai videopoker.

L’indagine ha preso spunto alla fine dell’anno scorso a partire da elementi emersi dall’attività di controllo economico del territorio individuati dalla Tenenza di Osimo. Le successive indagini hanno portato ai primi riscontri emersi durante un controllo fiscale nei confronti di un esercizio commerciale di Filottrano, presso il quale è stata rinvenuta una contabilità separata che gli investigatori hanno subito ricondotto a prestiti di denaro ricevuti nel tempo.

La Guardia di Finanza di Osimo e Jesi ha quindi approfondito le indagini procedendo con numerosi sopralluoghi, pedinamenti, indagini tecniche, riprese video, rilievi fotografici e, da maggio, perquisizioni locali, facendo luce sulla lucrosa attività llecita condotta dai due uomini.

In conclusione delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Ancona e dalla Dott.ssa Irene Billotta, che ha disposto la richiesta di custodia cautelare degli arresti domiciliari per i due uomini, accolta dal GIP di Ancona, sono state accertate 27 operazioni di prestito a tasso usurario, sequestrati contanti e titoli di credito che le vittime consegnavano a titolo di garanzia dei prestiti ricevuti per un valore complessivo di 484mila euro compresi 21 assegni per oltre 180mila euro, 45 cambiali per quasi 150mila euro ed una scrittura privata per un credito di 147mila euro.

Le vittime infatti, a fronte del prestito incassato in contanti, erano costrette a consegnare titoli di credito a garanzia per un valore pari al debito complessivo assunto, comprensivo degli interessi. In almeno una circostanza è stato anche riscontrato che gli indagati hanno anche seriamente minacciato, secondo una tipica condotta estorsiva, la vittima per ottenere l’immediata restituzione del prestito, sfruttando la conoscenza di alcuni impiegati di banca, che avevano fornito informazioni riservate sulla reale e precaria solvibilità del debitore.

Sono tuttora al vaglio delle Fiamme Gialle le posizioni di ulteriori persone che avrebbero ricevuto prestiti a tassi usurari dalle persone indagate.



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Questo è un articolo pubblicato il 06-06-2013 alle 16:51 sul giornale del 07 giugno 2013 - 2679 letture