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comunicato stampa

Due giorni di politica e solidarietà: 'i balcani 20 anni dopo. Esperienze e percorsi di pace'

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I Balcani 20 anni dopo

Giovedì 13 e Venerdì 14 Dicembre 2012 a Fano, presso Palazzo De’ Cuppis (angolo Via De’ Cuppis/Piazza XX Settembre), si svolgerò l’iniziativa “La politica nella solidarietà: i Balcani 20 anni dopo. Esperienze e percorsi di pace”.

Vent’anni fa – il 5 aprile 1992 – iniziò, alle porte dell’Italia, il più lungo assedio dalla fine della Seconda Guerra Mondiale: nella sostanziale indifferenza di un’Europa che aveva appena assistito alla caduta del Muro di Berlino e al dissolvimento del blocco sovietico, la città di Sarajevo sopportò per oltre quattro anni granate e cecchini. La città bosniaca, da sempre crocevia e dimora di popoli e culture, perse 12mila concittadini, dei quali 1.600 bambini e adolescenti: molti vennero uccisi mentre facevano la fila per l’acqua e il pane, mentre andavano a scuola e al mercato o, semplicemente, perché resistere all’assedio significava difendere la normalità, rifiutare la prassi della “pulizia etnica”, amare una città euna comunità cosmopolite per antonomasia.

Attorno a Sarajevo si sviluppò una tragedia ancora più ampia e tragica, che coinvolse tutta la Bosnia Herzegovina e raggiunse, come nel caso di Srebrenica, punte di crudeltà ed efferatezza che dalla Seconda Guerra Mondiale i popoli europei non avevano più conosciuto. 200mila cittadini abbandonarono Sarajevo, una città di mezzo milione di abitanti. Gran parte di loro non sono più tornati e alla triste contabilità del massacro si sommò così la distruzione fisica e morale di una comunità autenticamente multiculturale, la Sarajevo delle quattro religioni – musulmana, ebraica, ortodossa, cattolica – la Gerusalemme dei Balcani, la città di Vladimir Peric-Valter, la Sarajevo “Mon Amour” difesa da Jovan Divjak cessava di esistere e con lei cambiava la geografia umana dell’intera Bosnia Herzegovina, ridotta a precario mosaico di cantoni e comunità riunite e legittimate da una sorta di “democrazia etnica”, la faccia pacifica della “pulizia etnica” perseguita con le armi.

A distanza di vent’anni dall’inizio dell’assedio di Sarajevo e della guerra in Bosnia Herzegovina (1992/1995), vogliamo recuperare la memoria di quei giorni e di quelle sofferenze e sovrapporle, anche visivamente, alle contraddizioni da allora non sanate che oggi segnano il presente di questa terra e delle donne e degli uomini che ne interpretano, loro malgrado, la storia più recente con il suo bagaglio di memorie.

Programma:

GIOVEDI’ 13 DICEMBRE
Ore 17.30 – Inaugurazione della mostra fotografica “BiH 2012”, opere di Stefano Ceccarelli, Mirco Cheli, Matthias Canapini
Ore 18.00 – Roberta Biagiarelli presenta il Progetto “La transumanza della pace”
Ore 18.30 – Proiezione del documentario “La transumanza della pace”, realizzato da Roberta Biagiarelli e Giovanni Rigoni Stern, e del documentario “Parlano le donne di Srebrenica”, realizzato dalle Donne in Nero di Belgrado.
Ore 20.00 – Aperitivo e musica balcanica (c/o ex-Chiesa S.Arcangelo)

VENERDI’ 14 DICEMBRE
Ore 18.00 – “I Balcani 20 anni dopo. Testimonianze ed esperienze di pace”. Tavola rotonda con Giannina Del Bosco (Donne in Nero Verona), Roberta Biagiarelli (autrice e interprete dell’opera teatrale “A come Srebrenica”), Giacomo Scattolini e Tullio Bugari (cooperatori Arci, autori di “Jugoschegge”, Ed. Infinito)
Ore 21.00 – Proiezione del film “Il cerchio del ritorno” realizzato da Andrea Rossini (per gentile concessione di “Osservatorio Balcani e Caucaso”)

Iniziativa promossa da: Arci Comitato provinciale Pesaro/Urbino, Associazione Millevoci Fano, Babelia, Bottega Mondo Solidale Fano, Circolo giovanile “Salvador Allende” Fano, Donne in Nero Fano, Emergency Fano. Con il patrocinio di: Provincia di Pesaro e Urbino, Osservatorio Balcani e Caucaso, ANPI Sezione “Leda Antinori” Fano. Con il sostegno di: Centro Servizi per il Volontariato.





I Balcani 20 anni dopo

Questo è un comunicato stampa pubblicato il 11-12-2012 alle 13:01 sul giornale del 12 dicembre 2012 - 719 letture