contatore accessi free
SEI IN > VIVERE ANCONA > CRONACA
articolo

Biogas: 20 indagati tra Dirigenti ed imprenditori. Coinvolto anche l'impianto di Camerata

3' di lettura
4266

impianto di Camerata Picena

Vicenda Biogas: 20 indagati tra Dirigenti ed imprenditori. 7 gli impianti coinvolti nella regione tra cui anche l'impianto di Camerata Picena. Il Capo d'accusa è "dazione di denaro tramite false fatturazioni e regalie". Maxi sequestro da parte della Guardia di Finanza per 10 milioni di euro.

Dopo 15 mesi di indagini si conclude un’articolata attività investigativa, avviata a febbraio 2013, diretta e coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona. Coinvolti anche funzionari della Regione Marche che rilasciavano le autorizzazioni degli impianti a biogas. Tra questi indagati anche un dirigente, già sospeso dall'incarico dalla Regione in via cautelativa, e due funzionari regionali che, in concorso, disponevano atti normativi per «velocizzare» il rilascio delle autorizzazioni, il tutto dietro dazioni di denaro, in termini di false fatturazioni, e regalie. Proprio questa mattina (18 luglio 2014), gli indagati, sono stati raggiunti dall'avviso di conclusione delle indagini.

Beneficiari un ristretto circolo di imprenditori che, illecitamente, usufruivano degli incentivi pubblici (per 15 anni dall’entrata in esercizio. Ad es. un impianto avrebbe potuto fruttare cifre da capogiro come 31.000.000,00 euro ndr).

Inoltre l'indagine dei Finanzieri del Gico diretti dal Dott. Gianfranco Lucignano, in collaborazione anche con il Corpo Forestale dello Stato, appurava anche che gli stessi funzionari regionali che istruivano, esaminavano le richieste e rilasciavano le autorizzazioni erano anche «soci in affari» dei progettisti e degli imprenditori che presentavano le domande. I responsabili pubblici, hanno conseguito illecite dazioni per oltre 1.000.000,00 di euro. Addirittura, un funzionario della Regione Marche, in servizio presso l’ufficio competente al rilascio delle autorizzazioni per la realizzazione di impianti idroelettrici, fotovoltaici ed a biogas, aveva costituito una società - con alcuni imprenditori marchigiani.

Un'indagine questa che si è avvalsa di intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche, nonchè l'analisi di copiosa documentazione amministrativo-contabile e supporti informatici, poi sottoposti a sequestro, o acquisiti dopo alcune perquisizioni presso abitazioni, aziende ed uffici della Regione Marche. Nè sono mancate le riprese aerofotografiche ed accertamenti bancari e patrimoniali. Gli elementi di probatori hanno evidenziato l’esistenza di un vero e proprio «cartello affaristico-istituzionale». Numerosi, ed a vario titolo, i reati contestati: corruzione, abuso d’ufficio, falsità ideologica, truffa ai danni dello Stato, illeciti urbanistici ed ambientali.

Inoltre, per quanto riguarda le persone giuridiche coinvolte è stato contestato l’art. 5 del D.Lgs. nr. 231/2001, la responsabilità amministrativa dell’Ente, in relazione alle procedure di concessione delle autorizzazioni uniche necessarie per la costruzione di sette impianti a biogas. Ricostruiti, insomma, gli stretti legami personali e d’affari esistenti tra funzionari regionali e progettisti che, «orientando» anche le modifiche della normativa regionale, hanno agevolato gli imprenditori i quali hanno potuto beneficiare delle autorizzazioni ad hoc.

Segnalate, dunque, alla competente Autorità Giudiziaria le 20 persone e 15 società, coinvolte a vario titolo. Il Gip del Tribunale di Ancona, inoltre, accogliendo le richieste avanzate dai magistrati inquirenti ha emesso un decreto di sequestro preventivo per 10.000.000,00 di euro sulla base dei proventi illeciti.





impianto di Camerata Picena

Questo è un articolo pubblicato il 18-07-2014 alle 16:48 sul giornale del 19 luglio 2014 - 4266 letture