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comunicato stampa

Mondiali Master a Budapest: il 97enne Ottaviani vince tutto!

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Peccato (e fortuna sua) che abbia 97 anni! Giuseppe Ottaviani, nato e residente a Sant’Ippolito, si allena spesso alla pista “Zengarini”, seguito dal figlio e imbeccato da qualche tecnico occasionale.

La scorsa settimana ai campionati Mondiali Master di Budapest ha fatto saltare il banco: 10 ori, tre primati europei ed uno mondiale. Ha perfino superato in medaglie i 7 ori di Vittorio Colò (mondiali di Durban – Sud Africa ’97) e i 5 di Ugo Sansonetti (Sindelfingen – Germania 2004). Ovviamente è stato il più festeggiato a fine gare, insieme alla 95enne canadese Olga Kotelko, da pubblico e organizzatori.

Questo il dettaglio delle sue imprese: nel Lungo m.1.83, primato europeo M95, nei 60 metri 14”67, nel lancio del disco m.14.20, nel lancio del peso m.5.39, nel salto in alto m.0.82, primato europeo M95, nel lancio del martello m. 12.17, nei 200 metri 1’56”32, primato europeo M95, nel lancio del giavellotto m. 11.00, nel salto triplo m. 4.44, primato mondiale M95 (!!); ultima gara il lancio del martello con maniglia corta con m. 5.54.

Ottaviani, nato nel 1916, è stato al fronte nell’ultima guerra ed ha svolto nel suo paese l’attività di sarto, col cruccio di aver incontrato l’Atletica solo dopo i suoi 70 anni. Vedendolo correre o saltare o lanciare alla pista “Zengarini” molti si preoccupano che possa “spezzarsi”, sia per osteoporosi, sia per rallentati riflessi. Ma lui testardamente è lì a dimostrare che le ossa continueranno a non spezzarsi finché si è in grado di fare certe cose.

Partecipare a questi Mondiali è stata una gioia – ha dichiarato - e durante i giorni delle gare la simpatia e la disponibilità di chi ho incontrato, dai volontari agli atleti delle altre nazioni, mi ha fatto respirare lo spirito dello sport nella famiglia dell’atletica master: amicizia e corretta competizione. Dopo l’ultima gara, nelle premiazioni io e la canadese Kotelko ci siamo veramente sentiti non tanto i meno giovani tra i giovani, ma piuttosto semplicemente giovani per la voglia di partecipare e di migliorare i nostri primati, senza mai accontentarsi, ma sempre nel rispetto delle regole e della nostra salute.

Molti diranno che queste vittorie hanno un valore relativo in considerazione della scarsa concorrenza. Può essere vero, ma la scarsa concorrenza è già segno di selezione e di per sé un buon parametro di valutazione a vantaggio di chi continua a tenere il motore acceso. Ottaviani resta un esempio per i tanti (troppi ai giorni nostri) che comodamente spengono i motori.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 01-04-2014 alle 09:43 sul giornale del 02 aprile 2014 - 1134 letture