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Nuova puntata della 'fiction' Pecorelli: "Ho trovato il tesoro sull'isola di Montecristo"

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Il "naufrago" Davide Pecorelli, il 45enne di San Giustino(PG), che per otto mesi si pensava fosse morto in Albania, per poi ricomparire a Livorno, ha raccontato un altro puntata della sua storia al programma "La Vita in Diretta" su Rai 1.

Il romanzo d'avventura dell'ex arbitro di San Giustino, continua con una nuova clamorosa puntata, a raccontarla é stato lui stesso al programma di Rai 1 La Vita in Diretta. Intervistato da Lucilla Masucci, il redivivo, ha raccontato che in Albania era sul punto di suicidarsi, ma dopo essersi confessato con un prete, questi lo ha convinto a non farlo e lo ha aiutato nella messa in scena. Sempre secondo il racconto del Pecorelli, é stato proprio il sacerdote a consigliarlo di farsi credere morto, convincendolo a dar fuoco alla Skoda Fabia e a procurargli le ossa poi ritrovate.

Non solo, gli avrebbe confidato anche il luogo esatto dove era sotterrato il tesoro nell'isola di Montecristo, quello che la leggenda attribuisce a Sanmamiliano. Tesoro che lui afferma di aver visto e trovato: due casse piene di monete d'oro zecchino, di cinque grammi l'una, una cassa a Cala Corfù e un'altra a Cala Fortezza, mentre la terza e ultima cassa si troverebbe a Cala Maestra, ma a causa dell'avaria al gommone non avrebbe fatto tempo a trovarla. Dunque sarebbe questo fantomatico prete, il complice di cui parlava Pecorelli, che però mette subito in chiaro una cosa:" non farò mai il suo nome, mi ha salvato la vita".

In discussione anche la versione che l'ex arbitro dà, per quanto riguarda gli otto mesi passati in Albania. Lui sostiene di averli passati a Medjiugorje, "metà dei quali in un profondo sconforto per il dolore arrecato alla famiglia, che davvero non ho mai contattato". Racconto subito smentito dai media albanesi, che hanno fatto girare una foto che ritrae Pecorelli, alias Cristiano, così si faceva chiamare, spacciandosi per uno scrittore, intento a bere in un locale di Valona, che ha poco a che fare con il convento dove diceva di essersi rinchiuso. Pecorelli conclude dicendo di aver fotografato i due forzieri con le monete d'oro e di aver consegnato le foto alla Procura di Perugia. La quale conferma il racconto del Pecorelli, ma smentisce di aver visto o ricevuto le foto in questione. Appuntamento alla prossima puntata.



Questo è un articolo pubblicato il 23-09-2021 alle 18:16 sul giornale del 24 settembre 2021 - 249 letture