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Minaccia di gettarsi nel vuoto, operaio della Torre Erap salvato dai Carabinieri

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di Cristina Carnevali
redazione@viverejesi.it


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Un pericoloso gesto di protesta, finito bene grazie all'intervento della compagnia dei Carabinieri di Jesi.

Erano circa le 7.30 di venerdì mattina (18 settembre), quando è scattato l'allarme: un operaio in forza al cantiere che sta lavorando alla costruzione della Torre Erap, è salito molto in alto arrampicandosi sulla gru, in segno di protesta.

Un gesto davvero pericoloso, che poteva avere esiti diversi, se non fosse stato per il tempestivo intervento dei Carabinieri, dei Vigili del fuoco e della Croce Verde.

In particolare, eroico il gesto dei Carabinieri della Compagnia di Jesi, che hanno deciso di intervenire immediatamente salendo fino all'ultimo piano dell'edificio ancora in costruzione, sul solaio, per convincere l'uomo a non compiere gesti estremi. Colleghi di lavoro e residenti della zona sono rimasti col fiato sospeso per molto tempo, perché l'uomo urlava e minacciava di buttarsi sin dalle prime ore del mattino. Tutto per protestare contro le condizioni di lavoro del cantiere, che sta costruendo la palazzina di 7 piani nel quartiere San Giuseppe.

La vicenda si è fortunatamente conclusa bene, perché i Carabinieri sono riusciti nell'intento di calmare l'uomo e convincerlo a scendere. Alla base del gesto estremo, sarebbero secondo l'uomo, un 55enne originario di altra regione, il mancato pagamento di alcuni stipendi. Di lì la difficoltà di mantenere la famiglia e la sua disperazione per la situazione.

Oltre ad evitare il peggio, l’intervento risolutivo dei Carabinieri ha permesso anche di sbloccare il versamento degli emolumenti dovuti all’operaio che minacciava di suicidarsi.



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Questo è un articolo pubblicato il 18-09-2020 alle 11:01 sul giornale del 19 settembre 2020 - 1064 letture