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Coronavirus, Conte annuncia: "Lo Stato di Emergenza sarà prorogato al 31 dicembre". Cosa cambia

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di Niccolò Staccioli
senigallia@vivere.it


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Lo stato di emergenza per l'epidemia del Coronavirus va verso la proroga fino al 31 dicembre. La decisione non è ancora ufficiale ma è stato lo stesso Premier Giuseppe Conte a darne una conferma. Ci saranno quindi conseguenze.

Il Premier venerdì si trovava a Venezia per il primo innalzamento delle dighe mobili - il MOSE - e a margine ha ammesso che "ragionevolmente, ci sono le condizioni per proseguire lo stato di emergenza per il Coronavirus dopo il 31 luglio".

"Lo stato di emergenza - ha aggiunto - serve per tenere sotto controllo il virus. Non è stato ancora deciso tutto, ma ragionevolmente si andrà in questa direzione". E questa scelta porterà innanzitutto alla prosecuzione dello smart working - il lavoro 'agile' - per chi si trova ancora a lavorare 'da casa'.

Inoltre, sarà ancora possibile l'emanazione dei DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri), che al contrario dei 'normali' decreti non avranno la necessità di essere prima posti al vaglio delle Camere.

La posizione in merito del centrosinistra viene dal Capogruppo in Commissione Affari Costituzionali, Stefano Ceccanti, che afferma: "Se il Governo vuole prorogare lo stato di emergenza venga prima in Parlamento a spiegarne le ragioni", e da Marco Di Maio di Italia Viva: "Se ci sono le condizioni e le necessità di prorogare lo stato di emergenza, c'è un dovere che il Presidente del Consiglio ha prima degli altri: recarsi in parlamento".

Una spaccatura attraversa invece il centrodestra, con Matteo Salvini che dice "no grazie". "Gli Italiani hanno dimostrato buon senso - ha aggiunto -, meritano fiducia e rispetto, adesso vogliono vivere, lavorare, amare. Con tutte le attenzioni possibili, la libertà non si cancella per decreto".
Forza Italia, infatti, è parsa favorevole, con la deputata Deborah Bergamini che su Twitter ha scritto che si tratta di una "necessità condivisibile", ma che "ciò che non permetteremo è che a questa proroga corrisponda un'ulteriore esclusione del Parlamento dalle decisioni vitali per il Paese".
Annamaria Bernini, capogruppo FI al Senato, dice tuttavia "basta alla logica dei pieni poteri al Premier".

La proroga è presumibilmente dettata dal timore di una 'seconda ondata' autunnale, come prospettato dal Comitato Tecnico Scientifico, con lo spettro di focolai nuovi o più estesi.



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Questo è un articolo pubblicato il 10-07-2020 alle 17:31 sul giornale del 11 luglio 2020 - 5628 letture