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comunicato stampa

Dorsale adriatica: l'Anci approva la proposta del Ministro Franceschini

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L’idea rilanciata dal Ministro dei Beni culturali e Turismo Dario Franceschini, di provare a colmare il gap infrastrutturale che penalizza territorio ed economia locale e nazionale è stata inserita tra i punti all’Ordine del giorno del Consiglio Direttivo di Anci Marche convocato dal Presidente Maurizio Mangialardi per fare il punto sui molti temi in agenda.

Tra i punti principali dell’incontro anche quello della finanza locale con il qualificato intervento al direttivo di Andrea Ferri, Responsabile Finanza Locale ANCI/IFEL che ha illustrato la situazione delicata che riguarda la situazione finanziari degli enti locali e gli emendamenti al d.l. n. 34 – Rilancio, inviato in Commissione bilancio della Camera dei Deputati. L’idea di un’alta velocità spostata all’interno, a fianco dell’autostrada, e la vecchia linea in disuso che diventi così la più lunga ciclabile d’Europa sul mare spostando la ferrovia a monte dell’autostrada è un’idea che raccoglie il gradimento di Anci Marche che fa sua la proposta e la rilancia includendo le necessità dell’entroterra.

«C’è bisogno di ripensare l’intera dotazione infrastrutturale – ha detto Mangialardi sintetizzando il dibattito tra i consiglieri che hanno approvato il documento – anche se salutiamo la proposta del Ministro Franceschini come un ottimo punto di partenza dal quale sviluppare un’indispensabile visione strategica integrata che abbracci tutto il territorio anche aldilà dei confini regionali». «Si tratta – ha aggiunto – di una grande occasione per ripensare la mobilità leggera e la rigenerazione urbana che riqualifichi anche sotto l’aspetto ambientale le nostre città. Noi ci dovremo adoperare perché ci sia, da questa infrastruttura dorsale, una fitta rete di collegamenti da e per l’entroterra». Con la riapertura dei confini regionali dopo il lockdown, sono tornati nelle Marche i turisti anche dall’Umbria grazie ad una viabilità, quella della SS77, che consente di giungere al mare.

«Sull’integrazione del turismo mare-montagna abbiamo sempre creduto – insiste Mangialardi – e il miglioramento complessivo della dotazione infrastrutturale agevolerebbe il sistema dell’accoglienza ma in primis favorirebbe il ripopolamento di quei comuni che necessitano di una viabilità fruibile avvantaggiando poi l’intero tessuto economico». In un momento così difficile della nostra storia pensare a investimenti pubblici importanti significherebbe lavoro e sviluppo per anni«. Nel dossier in mano al Governo con i nodi infrastrutturali da sciogliere per le Marche, arretramento ferroviario compreso, gli ingenti fondi in arrivo dal Recovery Fund europeo consentono di ripensare ad un progetto complessivo. «Che sia un punto di partenza per guardare al futuro con ottimismo» - ha concluso Mangialardi.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 09-06-2020 alle 16:27 sul giornale del 10 giugno 2020 - 269 letture