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comunicato stampa

Scuola di Pace: Verso il 2 Giugno. Promuovere la scienza è promuovere la Pace

3' di lettura
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da Scuola di pace V. Buccelletti
facebook.com/scuolapacebuccelletti


Negli ultimi tre anni la Festa della Repubblica ha rappresentato per la nostra città un momento in cui la comunità si è riunita intorno a valori fondamentali in cui si riconosce. Anche se quest’anno non potremo farlo in presenza al Parco della Pace, vogliamo aprire una riflessione in ambito cittadino su temi che riteniamo fondamentali, come quello della ricerca scientifica.

In questi mesi siamo rimasti quasi sempre nelle nostre case e abbiamo ridotto le uscite solo per lo stretto necessario. Ci prepariamo ora a vivere i prossimi mesi con qualche libertà in più, cercando di limitare entro 1 metro la distanza tra di noi e continuando a indossare la mascherina. Ci comportiamo in questo modo per limitare i contagi del virus responsabile della malattia Covid-19. Sono tutte misure che ci siamo dati perché abbiamo ritenuto credibili le indicazioni degli scienziati. Mai come in questi giorni, infatti, la scienza è tornata protagonista della vita sociale e delle scelte politiche. Notiamo che i paesi che sono stati meno attenti alla voce degli scienziati sono quelli che hanno messo più a rischio la vita delle persone. Si, seguire la scienza, anche quando questo significa mettere in difficoltà l’economia, significa salvare la vita. Perché la scienza, quando è libera di portare avanti le sue ricerche e quindi ha fondi sufficienti per poter operare, porta innanzitutto conoscenza e poi sviluppo, trasformazioni sociali, tecnologie che alleviano la fatica. In una parola, la scienza contribuisce alla Pace, nel senso più ampio del termine. C’è dell’altro. La scienza, come altre attività culturali, è portata avanti non da singoli e isolati individui, ma da una comunità scientifica internazionale. Senza confini, di genere, di nazionalità, di estrazione sociale.

Quando sovranismi, nazionalismi, interessi privati interferiscono con il cammino della scienza, i risultati diventano oscuri, i dati sperimentali vengono nascosti, le scoperte vengono usate solo a vantaggio di pochi. Guai se dovesse succedere questo quando un efficace vaccino contro Covid-19 dovesse essere realizzato. Sarebbe compromessa la Pace del mondo. Dobbiamo essere vigili ora e lo dovremo fare pensando al futuro dell’umanità. La scienza deve tornare ad essere libera, finanziata a sufficienza dagli Stati o dalle strutture sovrastatali controllate dalla democrazia, come, ad esempio l’Unione Europea. In Italia la scienza, nel suo complesso, è cronicamente sotto-finanziata. Secondo il trattato europeo di Lisbona (dicembre 2007), gli stati dovrebbero destinare alla ricerca scientifica il 3% del PIL. Alcuni paesi hanno superato questa quota. Noi siamo fermi, da lunghi anni, all’1,3%. È la stessa quota del PIL che l’Italia destina alle spese militari (fonte SIPRI, www.sipri.org). La contraddizione è evidente: spendiamo per l’intera ricerca scientifica, in tutti i settori, gli stessi euro che spendiamo per l’apparato militare. È tempo di cambiare passo. Dobbiamo investire di più, molto di più nella scienza, fino a raddoppiare se non triplicare i fondi annuali. Tagliamo drasticamente le spese militari e destiniamole alla scienza. Solo in questo modo sapremo essere all’altezza delle sfide che il presente e il futuro ci presentano: cure efficaci contro le malattie, energie rinnovabili, cambiamenti climatici, città verdi, tutela della biodiversità, lotta all’inquinamento, agricoltura sostenibile e tanto altro ancora.


Scuola di Pace: verso un 2 giugno che sia "Festa della Republica, Festa della Pace"
Scuola di Pace: Verso il 2 Giugno. Una riflessione sulla scuola pubblica



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 27-05-2020 alle 23:59 sul giornale del 29 maggio 2020 - 350 letture