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Coronavirus, in tantissimi ‘a spasso’: 232 multe da sabato fino a Pasquetta

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Quadruplicati i controlli, e lo stesso vale per le sanzioni emesse. C’è della coerenza tra i ‘passeggiatori’ della provincia di Pesaro: in proporzione al numero delle verifiche eseguite, tanti erano prima del weekend di Pasqua e tanti sono stati quelli pizzicati da forze dell’ordine e militari tra sabato, domenica e il lunedì di Pasquetta. Lo dicono i numeri della prefettura, cifre che sono anche conseguenza di un controllo più capillare – e ampiamente annunciato - del territorio durante un fine settimana considerato critico per via delle festività e della crescente voglia di farsi una gita fuori porta in barba alle restrizioni per il coronavirus.

Sono state 4098 le persone fermate in tre giorni nella provincia di Pesaro e Urbino. Di queste ne sono state sanzionate 232. Una media di quasi 80 al giorno, ed è forse questo il dato più rilevante, perché dimostra che la voglia di uscire di casa senza motivo ha colpito più persone del solito. Ma la cosa, in fondo, non sorprende.

Nel dettaglio, sono stati 1619 i controlli effettuati nella giornata di sabato, con 50 persone sanzionate. Ammontano invece a 1221 le persone fermate a Pasqua, con ben 102 sanzioni e due denunce per altri reati. Ed è stato questo il giorno più ‘nero’, perché a Pasquetta – su 1258 controlli - le violazioni sono state ‘appena’ 80, a cui si aggiunge un’ulteriore denuncia per altri reati. Nei tre giorni sono state inoltre controllate 970 attività commerciali (472 nella giornata di sabato, 251 in quella di Pasqua - con una sanzione - e 247 durante il “lunedì dell’Angelo”.

Lusinghiero il commento del prefetto. “I cittadini della provincia – ha detto - hanno dimostrato un grande senso di responsabilità, come testimoniato dal numero contenuto di violazioni contestate. Grande apprezzamento va rivolto al lavoro delle donne e degli uomini delle forze di polizia, dei militari delle forze armate e delle polizie locali, che hanno assicurato un efficace controllo del territorio, aiutati in ciò dalla collaborazione dei cittadini”.

Secondo il prefetto hanno avuto un ruolo determinante anche i sindaci della provincia e dei rappresentanti delle altre istituzioni, oltre ai mezzi di informazione nel diffondere il consueto invito a rimanere a casa. “Una menzione particolare – prosegue la nota del prefetto – la meritano gli operatori della sanità, come quelli degli altri servizi pubblici essenziali che, nonostante i giorni di festa, hanno lavorato senza sosta, con grande dedizione e spirito di sacrificio, così come i tanti volontari che, nell’ambito dei servizi coordinati dei comuni, hanno garantito continua assistenza alle famiglie bisognose”.

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Questo è un articolo pubblicato il 14-04-2020 alle 16:57 sul giornale del 15 aprile 2020 - 2244 letture