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L'estate ai tempi del Covid-19: box in spiaggia in plexiglass, la proposta per andare al mare

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di Giulia Mancinelli
senigallia@vivere.it


Nonostante il Paese sia ancora in piena emergenza Coronavirus, con i contagi che stanno calando senza però azzerarsi e con ancora un elevato numero di morti, il pensiero è già rivolto all'estate che verrà. Il turismo è con le spalle al muro e gli operatori hanno voglia di ripartire. A cominciare gli operatori balneari.

Mentre il MInistro della Salute Speranza frena ricordando che il "Coronavirus non sparirà con l'estate" e che "dovremmo trovare soluzioni per una convivenza sicura", la sottosegretaria al Turismo Bonaccorsi annuncia l'avvio di uno studio per "far ripartire il turismo, a cominciare da quello balneare". Ovviamente andare al mare sarà molto complicato, soprattutto per il rispetto delle misure di distanziamento sociale necessarie nella fase 2 dell'emergenza Covid.

E in attesa di disposizioni "chiare ed omogenee" da parte del Governo, così come chiesto dalle categorie dei balneari, dagli imprenditori arrivano proposte e simulazioni su quella che potrebbe essere la vita in spiaggia questa estate. Tra queste ha suscitato curiosità la proposta, arrivata da una azienda emiliana, la Nuova Neon Group 2 di Serramazzoni, che ha realizzato una vera e prorpia simulazione dell'estate in spiaggia, immaginando stabilimenti balneari con ombrelloni distanziati e circoscritti da box in plexigrass. Nel rendering, progettato dall'azienda per la riviera romagnola, si ipotizzano box trasparenti con pareti di plexiglass di 4,5 metri per lato con un almeno tre metri tra un ombrellone e l’altro, in aggiunta a barriere di plexiglass da interporre tra ogni coppia di lettini. "Abbiamo provato a pensare il ritorno in spiaggia con l'obiettivo di proteggere ma anche di far ripartire le attività -spiega Claudio Ferrari, titolare della "Nuova Neon Group 2" - secondo noi può funzionare e il progetto dà una soluzione al problema del distanziamento in spiaggia".

Uno schema che l'azienda intende riproporre anche per ristoranti e attività commerciali. Sulla proposta ovviamente tante solo le incognite, a cominciare dalla reale fattibilità, i costi per gli imprenditori e anche quelli che potrebbero ricadere sugli utenti, ma sopratutto l'opinione degli esperti scientifici e del Governo.





Questo è un articolo pubblicato il 14-04-2020 alle 14:12 sul giornale del 15 aprile 2020 - 12809 letture