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Ecco il Decreto che estende la zona di sicurezza: blindato il confine del fiume Cesano fino al 3 aprile. Il testo

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Non sarà possibile oltrepassare il confine con la provincia di Pesaro-Urbino rappresentato dal ponte sul fiume Cesano ma lo stesso vale per i confini interni tra Corinaldo e Castelleone e la provincia pesarese. Alle 2 di notte il premier Conte ha firmato il nuovo decreto di emergenza per contenere l'avanzata del Coronavirus, estendeno le zone rosse a varie parti d'Italia.

Dall'8 marzo e fino al 3 aprile sono considerate zone di sicurezza tutte le provincie della Lombardia, Ma ci sarà una zona con regole più rigorose che riguarderà l'intera Lombardia e poi le province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano Cusio Ossola, Vercelli,Padova, Treviso e Venezia. E' stata invece tolta la zona rossa nei comuni del lodigiano e di Vo' che hanno completato la quarantena. l testo definitivo della nuova ordinanza presenta alcune differenze rispetto alla bozza circolata nella serata di sabato ma nella sostanza lo spirito del provvedimento resta inalterato.

"Si potrà entrare e uscire dalle zone di sicurezza solo per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità e di emergenza -ha spiegato Conte durante una conferenza stampa alle 3.30 di domenica mattina-. Sarà comunque consentito il rientro presso la propria residenza o domicilio per chi ne avesse esigenza. Non c’è un divieto assoluto di movimento ma la necessità di motivarlo, quindi di fatto c'è una ridotta mobilità. Ci sono delle regole che vanno rispettate". Rispetto alle modalità attraverso cui la misura restrittiva sarà messa in atto, il premier Conte ha sottolineato che "le forze di polizia effettueranno controlli e chiederanno conto ai cittadini delle motivazioni dei loro spostamenti".

Nelle zone rosse e dunque in tutta la Provincia di Pesaro-Urbino, non è più possibile "consentire assembramenti" e dunque in queste aree "sono chiuse scuole e università, sono sospese cerimonie civili e religiose, sono chiusi pub, discoteche e altri luoghi di divertimento, palestre e piscine, musei e luoghi di cultura. Bar e ristoranti possono restare aperti, ma solo dalle 6 alle 18 e solo se possono garantire che tra un cliente e l’altro una distanza di sicurezza di almeno un metro".

Il Decreto prevede anche sanzioni per chi non rispetta i limiti. Infatti, "chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall'Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d'ordine pubblico o d'igiene, è punito, se il fatto non costituisce un più grave reato, con l'arresto fino a tre mesi o con l'ammenda fino a duecentosei euro".

Il decreto introduce nuove restrizioni anche nel resto d'Italia. Prevede di limitare gli spostamenti in tutta Itali e "si raccomanda di limitare la mobilità al di fuori dei propri luoghi di dimora abituale ai casi strettamente necessari. Sempre con riferimento alle regole applicabili a livello nazionale, il Dpcm prevede che sull’intero territorio nazionale «sono sospese fino al 3 aprile le attività di pub, scuole di ballo, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, discoteche e locali assimilati". Sono sospese "le manifestazioni, gli eventi e gli spettacoli di qualsiasi natura, ivi inclusi quelli cinematografici e teatrali, svolti in ogni luogo, sia pubblico sia privato, che comportano affollamento di persone tale da non consentire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro". Bar e ristoranti possono stare aperti solo se garantiscono la distanza di sicurezza di almeno un metro tra un cliente e l'altro, mentre negozi ed esercizi commerciali devono garantiere l'ingresso "contingentato" degli avventori.

Nel pdf il testo completo del Decreto.

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Questo è un articolo pubblicato il 08-03-2020 alle 09:26 sul giornale del 09 marzo 2020 - 20707 letture