Coronavirus: caso sospetto alla Fincantieri, operai in quarantena

Allarme coronavirus alla Fincantieri di Ancona: una trentina di operai sono stati messi in isolamento dopo la presunta positività di un dipendente di un'impresa d'appalto

L'azienda ha fatto sapere di aver "immediatamente posto in essere quanto previsto dalle procedure di emergenza appositamente predisposte da Fincantieri per questo tipo di eventualità". I dipendenti che sono stati più a stretto contatto con il lavoratore segnalato, assente dal lavoro dal 3 marzo, sono stati individuati e invitati a rimanere a casa. Potranno tornare al lavoro al termine di un periodo di quarantena di 14 giorni. Si è inoltre proceduto alla sanificazione delle aree e attrezzatture interessate.

Sulla vicenda è intervenuto il consigliere comunale Francesco Rubini di Altra Idea di Città: “Fin dal primo giorno di emergenza ho evitato qualsiasi polemica politica per incentivare unità e responsabilità collettiva. La situazione di Fincantieri però grida vendetta e le spallucce del Sindaco di Ancona che, malgrado sia per legge il responsabile delle condizioni di salute della sua popolazione, dichiara di non poter far nulla nei confronti delle aziende private sanno molto di un 'me ne lavo le mani' alla Ponzio Pilato. Del resto, sappiamo bene che non può certo essere direttamente un primo cittadino a chiudere fisicamente uno stabilimento, ma può di certo impegnarsi affinché chi ne ha la competenza si adoperi per la chiusura temporanea".

"Chi, se non il Sindaco, - continua - dovrebbe avere la forza di agire nei confronti di Prefetto, Regione, Governo e autorità sanitarie? Come Altra Idea di Città è da ieri che ci sgoliamo ovunque per chiedere interventi drastici per il cantiere navale a tutela della salute pubblica, per evitare una vera e propria bomba sanitaria. Intanto dichiariamo il nostro pieno sostegno allo sciopero generale indetto dalla Fiom Fincantieri Ancona" per la giornata di venerdì.