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E ora occhio ai panni stesi: approvato definitivamente il regolamento di polizia urbana

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La guerra è finita. O forse è appena iniziata. Sta di fatto che dalla nottata tra venerdì e sabato il nuovo regolamento di polizia urbana è legge.

La surreale prima volta di un consiglio comunale civitanovese a porte chiuse ha dato via libera al documento approvandolo a maggioranza: 14 i sì, solo due i no dell’opposizione, quelli di Ghio e Mei, visto che Corvatta, Rosati e Rossi hanno lasciato l’aula al momento del voto (gli esponenti del Pd non hanno partecipato alla seduta), quando l’orologio scandiva ormai l’1.45. Restavano da approvare gli ultimi 19 articoli dei 45 complessivi del testo, che nelle precedenti riunioni dell’assise civica avevano sollevato un polverone in diversi passaggi. Il terzo tentativo, comunque, è filato via in maniera decisamente più serena, tanto che la maggioranza ha accolto diversi emendamenti presentati dall’opposizione, in gran parte a firma Stefano Ghio. Tra quelli bocciati, anche l’annunciata proposta di Pier Paolo Rossi di inserire una normativa che avrebbe regolamentato in maniera più stretta le attività circensi seguendo le linee guida del Cites (Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione).

Al di là dei particolari, l’impegno che si è preso formalmente il sindaco Fabrizio Ciarapica è quello di tornare in consiglio nel giro di 6-8 mesi per valutare l’impatto del regolamento sulla vita quotidiana dei civitanovesi ed eventualmente apportare delle modifiche. «Ringrazio tutti per questo grande risultato che portiamo a casa dopo un anno di lavoro – ha evidenziato il primo cittadino in chiusura di seduta – questo è un regolamento non contro qualcuno ma a favore di tutti, che tiene conto di tante segnalazioni arrivate dal basso. L’obiettivo non è quello di multare il bambino che gioca nel parco o il lenzuolo steso ad asciugare, ma dare gli strumenti alle forze dell’ordine per punire chi esagera con certi comportamenti».

Voci altamente polemiche, ovviamente, quelle alzatesi dai banchi dell’opposizione, anche se con posizioni sfumate in maniera diversa. «Un regolamento che era indispensabile ma che è pieno di contraddizioni, inapplicabilità e in alcuni casi va anche contro la legge – ha tuonato l’ex sindaco Corvatta prima di lasciare l’aula – c’è dietro una volontà politica repressiva che sarebbe anche comprensibile se non fosse che ci sono molti articoli fatti ad hoc per colpire qualcuno mentre si lasciano libertà fin troppo ampie in altri campi». «Ci vorranno 30 o 40 vigili urbani per approvare tutte queste norme», ha sottolineato il 5 Stelle Mei. «Un regolamento necessario ma con profili di illegittimità evidenti, dispiace che su alcuni temi la chiusura della maggioranza sia stata ideologica», ha ribattuto Ghio. «L’obbligo di allaccio alla rete del gas è l’emblema delle assurdità contenute in questo documento, ma per noi non finisce qui: vedremo se e come poterlo impugnare», ha attaccato Rossi.

In apertura di seduta, bocciate tre mozioni provenienti dai banchi dell’opposizione. La maggioranza ha detto no alla proposta di Mei per un semaforo intelligente all’attraversamento pedonale sul lungomare in corrispondenza del Varco a mare («Abbiamo fatto controlli, non ci sono problematicità particolari e un semaforo nel weekend finerebbe per intasare ancora di più il traffico», ha ribattuto il vicesindaco Troiana). No anche alla mozione di Corvatta e Poeta che impegnava il Comune a prendere in considerazione l’idea di spostare il traffico pesante su autostrada e superstrada quando inizieranno i lavori per il sottopassaggio lungo la Statale («Con lo divisione tra i lavori per la rotatoria a fine superstrada e il sottopassaggio non ci saranno problemi», ha evidenziato Troiani). Infine rigettata la mozione di sfiducia all’assessore alla cultura Maika Gabellieri per una infelice uscita sulla stampa del luglio scorsa nella quale parlò di “minorati sensoriali dell’udito” («Al di là del fatto che il consiglio non possa sfiduciare un assessore, nel merito non mi sembra ci siano i presupposti: non si può cacciare un assessore perché una locuzione non è piaciuta a qualcuno, sono i fatti poi a parlare e la Gabellieri sta facendo molto bene», questa la difesa di Ciarapica).

Poco prima di chiudere i lavori, spazio anche a una variante urbanistica: via libera a una società che gestisce una cava che, come opera di compensazione, realizzerà un bosco urbano in contrada Migliarino.

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Questo è un articolo pubblicato il 29-02-2020 alle 09:45 sul giornale del 02 marzo 2020 - 1364 letture