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Lettera aperta alla segreteria di +Europa: "A Senigallia metodi inaccettabili"

4' di lettura
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da Marco Scaloni
www.scaloni.it/popinga

Esattamente un anno fa, a Milano, si teneva il primo congresso nazionale di +Europa, quello vinto dal segretario Della Vedova con il sostegno (non sapremo mai se determinante o meno, ma poco importa) di "truppe cammellate", tesserati veri ma finti congressisti, portati in autobus a votare per qualcuno che nemmeno conoscevano, in una breve pausa di un weekend milanese che qualcun altro aveva pagato per loro. Viva l'onestà.

Così l'entusiasmo sparisce, l'impegno si congela e passa qualche mese, fino ad un sussulto: leggiamo sulla stampa che qualcuno si firma pubblicamente "+Europa Senigallia". Curiosi, cerchiamo di partecipare. Scopriamo che si tratta di Carlo Tortarolo. Iniziamo ad incontrarci e discutere, noi quattro e lui. Lui unico a voler presentare il simbolo alle elezioni comunali 2020, noi a considerare questa idea un tardivo tentativo di franchising elettorale, nella migliore delle ipotesi un errore politico, insomma una cosa poco seria, come poi ribadiremo anche pubblicamente.

Si arriva alla costituzione formale di un gruppo locale la sera del 12 gennaio in un locale pubblico, alla presenza, oltre che di Tortarolo, di Mattia Morbidoni e Diletta Doffo, rispettivamente coordinatore e "coportavoce" (qualunque cosa significhi) di +Europa Marche, di Fabrizio Mencarelli, presentatoci come esponente del partito in ambito regionale, di due dei sottoscritti (Gianluigi Mazzufferi e Marco Scaloni) e di altre 6 persone.

Qualche giorno prima Morbidoni ci aveva informato che diversi senigalliesi si erano iscritti a +Europa negli ultimi giorni dell'anno. Tuttavia non sapevamo chi fossero, e non è stato possibile saperlo prima del 12 perché, a quanto pare, +Europa non consente ad un iscritto di sapere chi siano gli altri iscritti della propria città (un evidente incentivo all'efficienza organizzativa e alla partecipazione...) Così andiamo alla riunione del 12 gennaio esclusivamente per conoscere i nuovi iscritti, e per scambiarci i rispettivi punti di vista. Ma non ci è stato possibile.

La riunione che, secondo il buon senso e le minime regole di correttezza, doveva essere soltanto conoscitiva e, semmai, costitutiva di un gruppo formale, si apre alla presenza del candidato sindaco Gennaro Campanile e del consigliere comunale Luca Santarelli che chiedono l'appoggio elettorale di +Europa, seguiti a ruota da Tortarolo che freme per deliberare di concedergliela. Subito. Tutto questo senza che molti dei presenti si conoscessero tra loro. Tutto questo prima di un benché minimo dibattito che facesse elaborare opinioni e posizioni, siano esse di maggioranza o di minoranza. Tutto questo prima di poter decidere, eventualmente, di incontrare anche altri candidati sindaco. Tutto questo persino prima che il gruppo locale "+Europa Senigallia" si fosse formalmente costituito, e che avesse condiviso con tutti i presenti il proprio statuto (peraltro mai visto e nemmeno sentito citare) e avesse eletto un proprio coordinatore.
Il "Regolamento per la costituzione e il funzionamento dei Gruppi +Europa" prevede che il coordinatore regionale proceda al riconoscimento di un gruppo "entro cinque giorni dal ricevimento del verbale dell’assemblea costitutiva". Ebbene, non solo non abbiamo visto alcun processo di verbalizzazione, ma siamo al paradosso che una decisione così importante - diremmo strategica - come quella sulla partecipazione elettorale, è stata presa da un gruppo che formalmente non era riconosciuto perché non aveva ancora concluso la sua fase costitutiva!

Annullato sul nascere lo spazio di discussione, con una conduzione estremamente partigiana e orientata a liquidare la pratica il prima possibile secondo i desideri di Morbidoni, Doffo e Tortarolo, la riunione si è conclusa con un nulla di fatto, in un clima agitato, con diversi dei volti nuovi che - rimasti piuttosto silenti durante tutta la riunione - avevano già lasciato la stanza o se ne erano andati, e la consueta appendice di qualche battuta scambiata con i pochi rimasti sul marciapiede fuori dal locale.

Il pomeriggio successivo leggiamo, sulla stampa locale, che si è costituito il gruppo senigalliese di +Europa (pensiamo: chissà dove, sul marciapiede?) e che - udite udite - "dopo ampio dibattito il gruppo ha deciso all'unanimità di partecipare alle elezioni e di appoggiare il candidato sindaco Gennaro Campanile".
Nella stagione politica del #valetutto il rischio è di assuefarsi alle menzogne. Per questo chiediamo un sussulto di dignità alle 6 persone che erano presenti il 12 gennaio e di non sottoscrivere con il proprio nome una decisione che, prima che nel merito, è così sfacciata e insopportabile nel metodo. Se è vero che i fini non giustificano i mezzi, ma "i mezzi prefigurano i fini", chiediamo a Tatiana Berk, Andrea Cesanelli, Vittoria Contardi, Giacomo Cursi, Nicola Gaddoni e Raffaella Rolla di prendere le distanze dal cosiddetto "gruppo +Europa Senigallia".
da: Marco Scaloni, Gianluigi Mazzufferi, Alessandro Panepucci, Alessio Cinti
iscritti a +Europa


Questo è un articolo pubblicato il 27-01-2020 alle 14:44 sul giornale del 28 gennaio 2020 - 2215 letture