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“Una rivoluzione scottadito contro i sovranisti”: sardine a Fano, parlano gli organizzatori

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Rivoluzione scottadito. Definiscono così - un po’ sarcasticamente - la loro voglia di cambiare le cose. Loro sono le “sardine” fanesi, espressione nostrana del movimento nato a Bologna lo scorso 14 novembre durante un comizio di Matteo Salvini. Sono pronte a scendere in piazza. Lo faranno sabato 25 gennaio a partire dalle 17 30, in nome della Costituzione, dell’antifascismo e di tutta una serie di valori che – a detta degli organizzatori – avremmo perso un po’ tutti per strada.

L’appuntamento è in Piazza Amiani (qui i dettagli), e non per caso. “Abbiamo scelto questa location – ha spiegato la coordinatrice Eva Fabbri – perché lì c’è la Mediateca Montanari, simbolo di cultura, di scambio e di partecipazione”. Con lei, nel gruppo organizzativo, ci sono anche Musli Alievski, Nausica Puschi, Corrado Filippini, Annalisa Talevi ed Elena Damiani. Sono piuttosto determinati. Sabato si aspettano tanta gente, e hanno già stabilito dei contatti con le sardine dei comuni limitrofi e non solo.

La più agguerrita è anche la più giovane. Nausica ha appena 17 anni. Frequenta il liceo linguistico, e ha chiamato a rapporto anche i suoi professori. “Alcuni verranno – ha detto -, per il resto cercherò gente da invitare pure sotto i sampietrini”. Per Nausica sarà vietato mancare. “Spero che sabato ci saranno tanti giovani. Finalmente – ha aggiunto - possiamo tornare a combattere per una buona politica. Sono stata con le sardine anche a Pesaro e Bologna. Con loro ho trovato la voglia e il coraggio di continuare a chiedere ciò che ci spetta”.

L’incontro di sabato durerà circa un’ora. La scaletta è ancora un work in progress, ma di certo ci saranno diversi interventi, anche con riferimenti alla Costituzione e al Giorno della Memoria del 27 gennaio. Forse ci sarà pure il racconto-testimonianza di un quasi centenario, oltre a uno scambio di libri – i partecipanti sono invitati a portarne uno – e a tanta musica, a simboleggiare la voglia di creatività di questo movimento. Per dirla ancora con le parole di Nausica, “sarà una piazza viva, felice, piena di cose buone, di energia e di voglia di futuro”.

L’entusiasmo dei promotori è limpido e palpabile, così come lo è anche lo spirito di fondo del flash mob. Ma che intenzioni hanno davvero queste sardine? Stanno forse cercando di formare un partito? “Noi non c’entriamo nulla con certe logiche – ha commentato la Fabbri (qui la nostra intervista) -, anche se pare ci vogliano incasellare per forza”. E allora dove porterà tutta questa sequela di incontri di piazza? “Non lo sappiamo – ha ammesso Corrado Filippini -, ma questa è una sfida che i giovani dovrebbero cogliere. La nostra preoccupazione è soprattutto per loro. Noi, però, non ci limitiamo a occupare le piazze. Quello delle sardine è un fenomeno politico e culturale di cui la classe dirigente deve tenere conto”.

L’’avvertimento’ è soprattutto per la destra sovranista e populista. “Aspettiamo il 26 gennaio – ha aggiunto la Fabbri -, quando si voterà per le regionali in Emilia-Romagna. In qualche modo sarà uno spartiacque, ma noi non temiamo la vittoria né la sconfitta di qualcuno in particolare. Temiamo, piuttosto, un certo modo di fare politica. Allo stesso tempo, però, non c’entriamo nulla con l’antipolitica. Vogliamo dei toni diversi, ma desideriamo un ritorno alla partecipazione e alla politica con la ‘p’ maiuscola, che sia dalla parte degli ultimi, che si occupi dell’ambiente e della parità di genere. In questa fase vogliamo che i corpi ritrovino il giusto spazio nelle nostre piazze, riunire le tantissime persone che si sentono offese da certe logiche, per ritrovare i valori che davamo appena scontati. Come quello dell'antifascismo, che purtroppo così scontato non è”. Entusiasta anche la Damiani. “Sono felice di poter chiamare a raccolta chi non si riconosce in certi linguaggi. Sarà bello tornare a guardarci in faccia – ha commentato -, in questo momento in cui abbiamo bisogno di più cuore e di più passione”.

Sabato, nei paraggi, ci sarà pure un banchetto della Lega per un’iniziativa che era già in programma. Non lontano dagli esponenti del Carroccio – che da tempo, soprattutto a livello nazionale, hanno fatto dell’immigrazione uno dei loro cavalli di battaglia – ci sarà dunque la “piazza gentile e non violenta” delle sardine, che puntano dritto anche sul tema dell’integrazione. “Sono un immigrato di seconda generazione – ha raccontato Alievski, figlio di genitori macedoni -, e questa è senz’altro un’occasione anche per noi, per la nostra inclusione all’interno della società”. E se si volesse stringere il cerchio a temi un po’ più locali? “Per ora non li tratteremo – ha detto la Fabbri -, anche se ci interessano tantissimo. Intanto, però, vogliamo dimostrare che un altro approccio è possibile, e che le cose non sono così come appaiono attraverso la tv o i social”.

Già, i social. Sui principali gruppi Facebook della città, la notizia del flash mob di sabato ha scatenato una marea di commenti negativi, tra cui anche dei veri e proprio insulti. Tantissime le reazioni sarcastiche, in realtà le stesse quattro o cinque battute ripetute allo sfinimento in coda ai vari post. “Vi facciamo a scottadito”, “Andate al pesce azzurro”, “Siete buoni solo per il focone”, e poi foto di sardine sulla graticola e poco altro. “Quelli sui social – hanno chiarito gli organizzatori - sono commenti che non ci interessano perché privi di contenuto. Noi siamo qui per proporre e per costruire. Siamo ben disposti a instaurare un dialogo anche con chi non la pensa come noi, ma su argomenti veri, non su dei commenti sterili”. A sarcasmo, poi, risponde sarcasmo. “Va bene così. La nostra – ha decretato la sardina più giovane – sarà una rivoluzione scottadito”.

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Questo è un articolo pubblicato il 22-01-2020 alle 00:19 sul giornale del 23 gennaio 2020 - 3698 letture