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Travolte sull'Arceviese: convalidato l'arresto per Renelli. L'uomo al giudice: "Voglio incontrare le famiglie"

2' di lettura
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di Niccolò Staccioli
senigallia@vivere.it


"Non mi do pace, voglio chiedere scusa e pagare per quello che ho fatto". Ha detto così Massimo Renelli, il camionista che ha travolto e ucciso Sonia Farris ed Elisa Rondina lungo l'Arceviese il giorno dell'Epifania, comparso mercoledì mattina davanti al giudice per l'interrogatorio di convalida dell'arresto.

Renelli è scoppiato in lacrime, chiedendo di poter incontrare le famiglie delle vittime. Il giudice Sonia Piermartini al momento ha convalidato l’arresto per omicidio stradale plurimo aggravato mentre non sono state prese decisioni sulla richiesta di misura cautelare degli arresti domiciliari, motivata secondo la Procura dal pericolo di reiterazione del reato. La difesa, rappresentata dagli avvocati Marusca Rossetti e Tommaso Rossi, sostiene tuttavia che la reiterazione è impossibile, vista la sospensione della patente. Intanto, la madre di Renelli si è resa disponibile a prendere in carico il figlio, con cui peraltro già convive dopo la fine della relazione con la sua ex compagna.

Il 47enne ha affermato di aver bevuto due o tre drink quella sera e di sentirsi tranquillo e convinto di poter guidare per i 5-6 chilometri fino a casa. "Era molto buio, andavo a non più di 60 all’ora, rispettando i limiti di velocità - ha riferito Renelli al giudice -: un’auto che veniva dalla direzione opposta aveva gli abbaglianti accesi, non riuscivo a vedere bene, ero come accecato. Quando li ha abbassati, ho sentito il botto, non capivo cosa fosse successo".

L'uomo si è quindi fermato nel primo spiazzo disponibile, ha chiamato i soccorsi e anche l'ex compagna, che aveva trascorso con lui la serata alla discoteca Megà. La donna l'ha raggiunto, aiutandolo nella ricerca delle due donne.

Al termine dell'interrogatorio il 46enne si è sfogato con il Gip, dicendo di voler chiedere scusa e pagare per quello che ha fatto. Scoppiato in lacrime, ha chiesto ai suoi avvocati di poter incontrare i famigliari delle vittime.



Questo è un articolo pubblicato il 08-01-2020 alle 15:32 sul giornale del 09 gennaio 2020 - 11041 letture