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Alluvione: tutti gli indagati rinviati a giudizio. Il sindaco Mangialardi, "Vogliamo un processo celere"

2' di lettura
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di Giulia Mancinelli
senigallia@vivere.it


E' arrivato il verdetto. Il gup Francesca De Palma ha stabilito il rinvio a giudizio per tutti gli otto indagati del processo per l'alluvione che colpì Senigallia nel 2014.

L'ultima udienza preliminare era iniziata mercoledì mattina alle 11,30. La Procura aveva chiesto il rinvio a giudizio per gli otto indagati, tra cui il sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi. Prima della pronuncia del Gup a parlare sono stati gli avvocati delle difese. Anche l'avvocato del primo cittadino Marina Magistrelli, ha avanzato la stessa richiesta al Gup, chiedendo un "processo in tempi rapidi". Gli altri legali degli imputati avevano invece chiesto il proscioglimento. Alle 15,30 è arrivato il verdetto: ad essere rinviati a giudizio sono stati il sindaco Maurizio Mangialardi, l'ex sindaco Luana Angeloni, il comandante della Polizia Municipale Flavio Brunaccioni, il dirigente della Provincia Massimo Sbriscia, il referente dell'Autorità di Bacino Mario Smargiasso, l'ingegnere Alessandro Mancinelli, il dirigente de Comune di Senigallia Gianni Roccato e Libero Principi della Regione Marche. I reati contestati dalla Procura vanno, a vario titolo, dal disastro colposo, all'omicidio plurimo colposo, all'abuso di ufficio e all'omissione di atti d'ufficio. Nel mirino della Procura la manutenzione degli argini del Misa che cedettero in vari punti e il Piano della Protezione Civile attuato.

"Sono passati quasi cinque e anni e vogliamo un processo rapido -ha commentato il sindaco Maurizio Mangialardi- perchè emerga quello che il sindaco e l'amministrazione hanno fatto e affinchè emerga la verità". "Ho chiesto il rinvio a giudizio per il mio assistito Maurizio Mangialardi chiedendo anche un processo rapido -aggiunge l'avvocato Marina Magistrelli- il rinvio a giudizio era scontato perchè dopo la pronuncia della Cassazione ormai non è più prevista la possibilità che il gup possa decidere per il non luogo a procedere. Ho chiesto che il processo avvenga in tempi rapidi perchè dopo cinque anni dall'alluvione siamo ancora in una fase di filtro e il processo non è cominciato. Prima si fa e prima verranno stabilite verità e responsabilità". Se la fase delle indagini preliminari la protagonista è stata l'accusa, l'inizio del processo, fissato con la prima udienza per il 6 ottobre del 2020, sarà il momento delle difese.

Nel processo ci saranno oltre 400 le parti civili, tra cui i familiari di quattro persone decedute (una durante l'alluvione e le altre tre nei giorni successivi) per un totale di oltre 40 milioni di euro di richieste di risarcimento danni. Chiamati come parti civili anche il Comune di Senigallia, la Provincia di Ancona, Regione Marche e Ministero dell'Interno.



Questo è un articolo pubblicato il 11-12-2019 alle 16:20 sul giornale del 12 dicembre 2019 - 2679 letture