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Corruzione: nei guai dipendente del Comune di Ancona e quattro imprenditori. La Mancinelli si dice amareggiata e confida nella giustizia

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Operazione Ghost job, nei guai un dipendente del comune di Ancona e quattro imprenditori edili. La Mancinelli si dice costernata ed amareggiata dalla vicenda e confida nella giustizia. La linea del comune sarà rigida qualora il reato sia avvalorato dalle indagini. Non è la prima volta.

Non è la prima volta che il comune di Ancona si trova a fronteggiare situazioni simili. Dopo il vigile assenteista oggi la Mancinelli si troverà a fronteggiare un caso di corruzione, stando a quanto si apprende si tratterebbe di appalti truccati. È così che nelle prime ore della mattina la Polizia di Stato Squadra Mobile di Ancona insieme alla sezione di Polizia Giudiziaria della locale Polizia Municipale, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Ancona hanno eseguito 5 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di un dipendente pubblico in servizio presso il Comune di Ancona e quattro imprenditori del settore edilizia. Tutti ritenuti responsabili di corruzione aggravata.

Sono 5 gli arresti effettuati dalla Polizia di Stato e dalla Sezione giudiziaria della Polizia Municipale in seguito all’articolata e complessa attività investigativa, iniziata nell’autunno del 2018, che ha visto protagonista il pubblico ufficiale del Comune di Ancona che, violando i principi cardine della pubblica amministrazione. A finire dietro le sbarre un geometra della Direzione Manutenzioni Frana e Protezione Civile, mentre si trovano attualmente agli arresti domiciliari i 4 imprenditori sotto indagine con l’accusa di corruzione aggravata. Sono tuttora in corso le indagini della Polizia, impegnata in perquisizioni negli uffici comunali. Sarebbero infatti almeno altri 30 gli indagati per altri tipi di reati in corso di indagine, tra cui abuso di ufficio turbativa delle aste, violazione codice degli appalti e falso in atto pubblico. Dieci di questi trenta indagati, quasi tutti della pubblica amministrazione, sono stati sottoposti a perquisizioni negli uffici dall’attività giudiziaria per acquisire documentazione per ricostruire tutto l’impianto probatorio. Tra i 10 indagati sottoposti a perquisizione ci sarebbe anche un assessore.

COME AGIVANO GLI ARRESTATI

Avrebbe agito contro i principi cardine di correttezza, lealtà e trasparenza e in violazione del principio di rotazione codice appalti il geometra indagato per corruzione aggravata. Il dipendete di 40 anni aveva costituito nel tempo un cartello di una ristretta rosa di imprese amiche a cui affidava direttamente e sistematicamente i lavori. Lavori per lo più mai eseguiti o eseguiti in minima parte per valore minore assomma erogata dalle 4 imprese finora indagate, due di Ancona una del sud delle Marche e una dell’Abruzzo e tutte ben inserite nel sistema degli appalti pubblici del Capoluogo dorico.

La modalità seguita dal “cartello” era quella di aggiudicarsi appalti per opere di manutenzione e edilizia che le ditte si assicuravano con offerte al ribasso che sarebbero state anche inferiori a garantire alle ditte un margine di guadagno. Ci avrebbe pensato poi il geometra amico a far rientrare delle spese le ditte, garantendo anche un ottimo guadagno, assegnando alle stesse ditte correttivi e determine per compensare i ribassi effettuati per vincere la gara. I lavori straordinari non venivano poi eseguiti o eseguiti in minima parte, così da reintegrare le somme e per pagare le utilità di cui beneficiava il corrotto. Numerosi i lavori pubblici affidati a queste imprese negli ultimi anni, presso strutture pubbliche, I Giardini delle Piscine del Passetto, cimiteri e parcheggi. Le somme distratte ai fondi comunali sono quantificate per decine di migliaia di euro.

Il COMPENSO

Non riceva soldi il geometra accusato di corruzione, ma utilità, come ha spiegato il Vicequestore Carlo Pinto in conferenza stampa. Regali e servizi erano il compenso della disponibilità del dipendente comunale nel favorire gli imprenditori amici. In cambio aveva ricevuto gratuitamente lavori edili in una proprietà o regali materiali, preferibilmente HiTec. Sarebbero stati donati al dipendente indagato apparecchi elettronici come smartphone, telecamere e persino un drone.

LE INDAGINI PROSEGUONO

Ancora febbrile il lavoro d’indagine, Coordinata dalla Procura della Repubblica presso il tribunale di Ancona. Saranno ascoltate e prese in considerazioni le posizioni dei 30 indagati, sospettati di abuso d’ufficio, falsità materiale e ideologica in atti pubblici, turbata libertà degli incanti ed in materia ambientale, truffa aggravata ai danni dello stato finalizzata al conseguimento di erogazioni pubbliche e rifiuto di atti d’ufficio.





Questo è un articolo pubblicato il 07-11-2019 alle 12:21 sul giornale del 08 novembre 2019 - 4711 letture