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comunicato stampa

Pollegioni: "Fano sia capofila per la città dei bambini e non per la città del gender nelle scuole"

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Martedì presso la sala convegni della ex Chiesa del Gonfalone a Fano ho partecipato ad un incontro, con una sala piena, dal titolo “TANTI PUNTI FANNO UNA LINEA” dove autorevoli relatori come il Dott. Paolo Marchionni, Dott. Andrea Montalbini e la Dott.ssa Consuelo Fortuna hanno parlato del rapporto tra genitori e scuola : consapevoli e coinvolti. Proprio nell’occasione veniamo informati di un progetto pilota provinciale per la parità di genere proprio in una scuola elementare di Fano

Per chi non lo sapesse dietro i progetti di parità di genere e lotta all'omofobia si nasconde spesso una e vera propria ideologia che vuole manipolare inconsapevoli alunni delle scuole primarie e secondarie facendogli intendere che ognuno può fare del proprio corpo quello che vuole e che non esiste il maschile od il femminile. Ovvero che il corpo ed il sesso biologico siano delle costrizioni del passato che liberano la libertà di espressione e che quindi i bambini vadano educati sin da piccoli a sentirsi liberi di scegliere di essere uomini o donne indipendente dal proprio corpo e di trasformarsi in ibridi sessuali in base ai propri desideri.

In apparenza questi progetti vorrebbero educare al rispetto dell'altro sesso, a combattere quei terribili stereotipi che rilegano ad una posizione di inferiorità le femmine od infine ad evitare atti di bullismo verso le persone diverse. Ed invece come testimonia la cronaca nazionale degli ultimi anni questi progetti, di rispetto dell'altro, nascondono la promozione dell'ideologia gender e di pratiche disumane come l'utero in affitto.

Non stupisce allora che nella Provincia a trazione Partito Democratico di Pesaro ed Urbino proprio la città di Fano con il suo Assessore Mascarin siano già in atto diversi progetti Gender ultimo dei quali il progetto pilota in una scuola del nostro territorio.

La Fano città dei bambini dovrebbe avere ben altre finalità e non piegarsi a progetti che vogliono negare il maschile ed il femminile e che provano ad inculcare nei bambini, già dalle scuole elementari, l'idea che si può fare del proprio corpo ciò che si vuole basti che ci sia un fantomatico sentimento di amore.

Il progetto in questione costa la ragguardevole cifra di 13.000 Euro ed in tempi di crisi e di scarsi finanziamenti ci sarebbero stati tanti bei progetti di inclusione e di tolleranza che nulla hanno a che vedere con il Gender.

Veglieremo affiché Fano possa ritrovarsi come Città dei Bambini perché questa Amministrazione di Sinistra ha smarrito la strada dell'innocenza ed ha scambiato il rispetto per l'altro per la promozione dell'ideologia di genere .

Ci risulta , inoltre, che le famiglie degli alunni non sono state informate del contenuto e del percorso del progetto Extra curriculare come tra l’altro previsto dalle disposizioni del Miur .

Come Nuova Fano già questa mattina ci preoccuperemo comunque di informare il Ministro dell’Istruzione documentando la questione . Nell’occasione chiederemo un intervento anche da parte degli ispettori per le dovute verifiche.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 13-11-2019 alle 09:47 sul giornale del 14 novembre 2019 - 695 letture