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Il vice sindaco Pizzi sulla frase shock sul Covid: "C'è libertà di pensiero, situazione che non c'entra con la politica"

4' di lettura
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di Giulia Mancinelli
senigallia@vivere.it


A due mesi di distanza dall'uscita sui social sulla frase shock in merito al Covid, il vice sindaco Riccardo Pizzi dà la sua spiegazione in consiglio comunale. Ma a gettare benzina sul fuoco sono state le dichiarazioni del consiglire di Fdi Massimo Montesi.

A sollevare per primo la questione della condivisione su Facebook con la premessa “sottoscrivo parola per parola” il post in cui si definiva il Covid “una influenza che colpisce con una bassissima percentuale anziani e malati” era stato il consigliere di maggioranza e capogruppo di Forza-Italia Civici per Senigallia Luigi Rebecchini che aveva chiesto più volte al vice sindaco di rettificare. “Il Covid è un tema serio e più volte ho ho chiesto in modo pacato all'assessore Pizzi di rettificare, pensando inizialmente si fosse trattato di una svista nel condividere un post -afferma Rebecchini- invece non mi è stato mai risposto e continuo a considerare gravissima quella affermazione”. E dopo mesi di silenzio è arrivata la spiegazione di Pizzi al suo post.

“Ho atteso questo consiglio comunale per uscire pubblicamente su questa vicenda partita da un post su un mio profilo personale -ha detto- esiste la libertà di pensiero e c'è stata una forte strumentalizzazione. Ho commesso un errore e non è più successo. La mia condivisione del post è stata sintetica ma una cosa chiedo che sia detta, che l'aggettivo “semplice” (in riferimento all'influenza ndr) non c'era. A chiunque ha vissuto la malattia, direttamente o indirettamente, e ha interpretato il mio post diversamente dalla mia interpretazione chiedo scusa e chiedo scusa alla città se viene sottratto tempo alla cosa pubblica per una questione che non centra nulla con la politica. C'è libertà di espressione e di pensiero. Quel post non ha riguardato la mia funzione pubblica”.

Una spiegazione che non ha convinto Rebecchini. “Dal vicesindaco mi sarei aspettato una diversa dichiarazione, dice che c'è il libero pensiero e difende quanto scritto -replica il capogruppo di Fi-. La sua affermazione è gravissima. Chiedo ancora che in modo chiaro dica che non ha questo pensiero. Se poi ha questo è suo libero pensiero, allora occupa un posto sbagliato”. Ma a far sobbalzare molti consiglieri sono state anche le parole del consigliere di FDI Massimo Montesi, infermiere, già finito nel mirino dei social per un iniziale dubbio sui vaccini e per aver preso parte alla cena “illegale” del ristoratore di Marzocca.

“Ho ricevuto attacchi per la partecipazione da privato cittadino ad una iniziativa per solidarizzare con i ristoratori -ha detto in consiglio- siamo stati sanzionati, andremo per le vie legali e semmai pagheremo. Hanno detto che sono no vax e negazionista ma non è vero. Anche io come infermiere vedo morire malati Covid ma quella gente poteva vivere altri vent'anni? Non lo so... Ci sono pazienti con patologie, pazienti oncologici, cardipatici, e se si becca il Covid o una polmonite si muore. Nel mio lavoro mi proteggo e proteggo l'utenza e sono irreprensibile anche se ho saputo che qualche consigliere mi ha segnalato ai vertici Asur. Questi attacchi alla mia persona sono gravi”.

Sulla questione è intervenuto anche il sindaco Massimo Olivetti. “C'è una cosa cosa di fondo nella discussione di stasera in Consiglio Comunale ed è questo giudizio che coinvolge tutta l'amministrazione -afferma Olivetti- Da quando ci siamo insediati non abbiamo mai sottovalutato né tanto meno negato questa malattia. Siamo stati in prima linea sui tamponi antigenici rapidi, sulla distribuzionale del personale alle fermate degli autobus, Fabrizio Volpini mi ha chiamato due ore prima della presentazione dei punti di vaccinazione anti covid per dirmi che Senigallia era stata esclusa e mi sono subito attivato per fare inserire anche la nostra città. Io stesso mi vaccinerò. Abbiamo sempre preso posizione di difesa assoluta verso questa malattia che non è mai stata sottovalutata. È ridicolo attaccare un'intera amministrazione su una posizione espressa da un singolo. So il dispiacere che ha provato il vice sindaco dopo la bufera che si è scatenata, un circo mediatico su una cosa come questa da un punto di vista umano non doveva essere mossa. Quando ho detto che c'è libertà di pensiero ho inteso dire che ciascuno di noi può parlare per se stesso e credo fermamente che nessuno di noi creda che il Covid sia una semplice influenza”.



Questo è un articolo pubblicato il 18-02-2021 alle 21:42 sul giornale del 19 febbraio 2021 - 1756 letture