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Modigliana: Operazione “Feudo”, confermata la misura cautelare dal tribunale distrettuale del riesame di Bologna. L’indagine continua

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L’11 dicembre, i Carabinieri del Comando Provinciale di Forlì-Cesena, coordinati dalla Procura della Repubblica c/o Tribunale di Forlì, Procuratore dott.ssa Maria Teresa Cameli e Sostituto dott.ssa Laura Brunelli, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare di sottoposizione agli arresti domiciliari nei confronti di Flavio Magalotti, Stefano Cavina e Stefano Fabbri, indagati a vario titolo, per concorso in “peculato”, “turbata libertà degli incanti” e “falso Ideologico commesso da Pubblico Ufficiale”, procedendo contestualmente al sequestro preventivo ai fini della confisca di 110mila euro, tra denaro e beni immobili.

Alcuni giorni fa, il Tribunale Distrettuale del Riesame di Bologna, ritenendo infondata l’istanza presentata dall’indagato Stefano Fabbri (l’unico ad aver presentato istanza di riesame, già amministratore e legale rappresentante della società “Venturelli Romolo srl”, ora socio di maggioranza della stessa) contro l’ordinanza applicativa della misura cautelare, ha confermato integralmente le motivazioni su cui il GIP di Forlì, dott. Massimo De Paoli, aveva basato la misura coercitiva.

Infatti, secondo il Tribunale della libertà, il sistema escogitato emerso nel corso dell’indagini non si basava su semplici accordi estemporanei tra il ricorrente e il funzionario pubblico Magalotti Flavio, ma era basato su una sistematicità di condotte premeditate “ad hoc” per conseguire lo scopo illecito finale. Tale modus operandi, a parere del collegio, implica una condizione di pericolo, in relazione all’attuale posizione del ricorrente in seno alla società, che tuttora intrattiene numerosi rapporti commerciali sia con soggetti privati che con enti pubblici, con i quali potrebbe relazionarsi secondo metodologie fraudolente, come ha già dimostrato di saper fare.

A ciò si deve aggiungere il fatto che Fabbri, al pari degli altri arrestati si è rifiutato di rispondere alle domande del GIP in sede di interrogatorio di garanzia. In questo modo è emersa chiaramente la non volontà di collaborare e di ravvedersi in merito ai fatti contestati.

Nel contempo, proseguono incessanti le attività investigative dei militari, coordinati dall’A.G., concentrate in particolare sull’analisi della consistente documentazione contabile/amministrativa acquisita nel corso delle perquisizioni effettuate presso i domicili degli indagati e presso la sede del comune di Modigliana e sull’escussione di persone informate sui fatti.

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Questo è un articolo pubblicato il 08-01-2021 alle 20:40 sul giornale del 09 gennaio 2021 - 652 letture