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USA: assalto dei fan di Trump al Congresso di Washington, 4 morti e 52 arresti. Condanne da tutto il mondo. Certificata vittoria Biden

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Caos a Washington, dove i sostenitori del Presidente uscente Donald Trump hanno preso d'assalto il Congresso. Il bilancio racconta di una decina di feriti e anche di 4 morti durante gli scontri. La capitale in stato di emergenza fino al 21 gennaio, giorno della proclamazione di Biden presidente.

Camera e Senato degli Stati Uniti erano in seduta congiunta quando i lavori sono stati bloccati. La riunione, nell'aula della Camera, era per il conteggio dei voti elettorali che il 3 novembre hanno riconosciuto Joe Biden come nuovo Presidente USA.

I manifestanti hanno fatto irruzione al Campidoglio americano per protestare contro l'esito del voto, incitati dal presidente uscente Donald Trump. L'esito degli scontri è di 52 arresti, 13 feriti e addirittura 4 morti. Il 'tycoon' aveva pubblicato anche un breve video in cui chiedeva ai manifestanti di tornare a casa, non senza continuare a ripetere le accuse sulle elezioni presidenziali: "Questa è stata un'elezione fraudolenta ma c'è bisogno di pace. Dobbiamo avere pace, ordine, legalità e rispettare" gli agenti.

Per questo il filmato è stato rimosso da Twitter, YouTube (perché "viola le politiche sulla diffusione dei brogli elettorali") e Facebook ("perché riteniamo che contribuisca al rischio di violenze"). Facebook ha pure bloccato l'account del repubblicano per 24 ore, mentre Twitter l'ha sospeso per 12 ore, minacciandolo anche di un 'ban' permanente in caso di ulteriori infrazioni alle regole.

Il dem Joe Biden ha anche fatto appello direttamente a Trump, chiedendogli di andare in tv a sollecitare la fine dell'assedio, aggiungendo che: "Il mondo ci guarda, così come gli americani. Le persone sono scioccate, tristi. La nostra nazione è stata un faro e ora è piombata nelle tenebre".
Anche gli ex presidenti USA hanno condannato fermamente tale episodio.
Per Obama è "grande disonore e vergogna per la nazione: violenza incitata da un presidente in carica che ha mentito sull'esito del voto", mentre Clinton parla di "miccia accesa da Trump per ribaltare un'elezione che ha perso". Anche l'ex presidente repubblicano George W. Bush è "disgustato, affranto e sconvolto da un comportamento sconsiderato".

Condanna unanime anche dall'Europa e dall'Italia.
La Presidente della Commissione Europea Von der Leyen ha dichiarato: "Credo nella forza delle istituzioni e della democrazia americana. Joe Biden ha vinto le elezioni. Non vedo l'ora di lavorare con lui come prossimo Presidente USA".
"I voti democratici devono essere rispettati. Siamo certi che gli usa garantiranno che le regole della democrazia siano protette", così il Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli.
Il Premier Conte ha twittato così: "Seguo con grande preoccupazione quanto sta accadendo a Washington. La violenza è incompatibile con l’esercizio dei diritti politici e delle libertà democratiche. Confido nella solidità e nella forza delle Istituzioni degli Stati Uniti". Per il Ministro degli Esteri Di Maio si tratta di "un vero e proprio sfregio alla democrazia. Condanniamo con forza ogni forma di violenza nell'auspicio di un passaggio di poteri ordinato e pacifico".
Anche Salvini, considerato tra i leader più 'vicini' a Trump, prende le 'distanze'. "La violenza non è mai la soluzione, mai. Viva la Libertà e la Democrazia, sempre e dovunque" - il tweet da parte del leader della Lega.

Circola anche l'ipotesi rimozione di Trump, facendo appello al 25° emendamento: può essere usato in caso di morte del presidente, sue dimissioni oppure se viene destituito perché non in grado di "espletare i poteri e doveri del suo ufficio". Con questo, a differenza dell'impeachment, non servono accuse specifiche.

Intanto i lavori della seduta congiunta sono ripresi dopo lo sgombero del palazzo, e vedono respinte le obiezioni al voto di Arizona, Pennsylvania e Nevada.
Verso le 09:45 ora italiana di giovedì 7 gennaio il Congresso ha proclamato Joe Biden e Kamala Harris presidente e vicepresidente degli Stati Uniti con 306 voti, contro i 232 dei repubblicani. Biden e Harris giureranno il 20 gennaio.



Questo è un articolo pubblicato il 07-01-2021 alle 10:21 sul giornale del 08 gennaio 2021 - 431 letture