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comunicato stampa

Ex ferrovia Fano-Urbino, per la FIAB serve una ciclabile di qualità: "In compagna elettorale il tema torna sempre in auge"

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Si vede che è già iniziata la campagna elettorale per le amministrative 2019! Per questo si fanno più insistenti le richieste di ripristino della ferrovia metaurense, un tema sempre buono da cavalcare per candidati vecchi e nuovi, nonostante importanti elementi abbiano confermato che oggi l'alternativa è tra immobilismo o pista ciclabile.

Per qualcuno non contano i calcoli costi/benefici, né il disinteresse trentennale di RFI, né l’opinione di numerose associazioni ambientalistiche e culturali, di tanti amministratori pubblici, ecc.; non conta neanche la stessa legge 128/2017 sulle ferrovie turistiche, in cui si legge che la Fano Urbino è classificata come tratta turistica (quindi non per il TPL) solo se il ripristino, il mantenimento in esercizio, la funzionalità e la sicurezza sono “finanziati nell'ambito del contratto di programma con il gestore dell'infrastruttura ferroviaria nazionale ovvero nell'ambito delle risorse destinate da ciascuna regione all'infrastruttura ferroviaria regionale di competenza”; in sostanza, qualcosa come 150 - 200 milioni di euro da impiegare per alcune corse turistiche all'anno, magari in alternativa al trasporto dei pendolari; ma, giustamente, siccome né RFI né Regione Marche sono in grado di sostenere un carico del genere, si sono cercate e trovate soluzioni alternative.

Particolarmente attivo è il "partito del no", con motivazioni sempre meno convincenti e, purtroppo, anche ingiustificabili attacchi personali ai rappresentanti del territorio in Regione che si stanno impegnando per l'unica opera oggettivamente realizzabile a breve medio termine, oltretutto senza precludere alcuna opzione futura: una pista ciclabile di qualità, che non può essere realizzata dovunque come se servisse solo per escursioni domenicali e può benissimo riutilizzare ferrovie dismesse, come prevedono la legge nazionale 2/2018 e la legge regionale 38/2012. Ma, evidentemente, in campagna elettorale il facile consenso prevale sugli interessi generali, per esempio quello di garantire la sicurezza sempre a rischio di ciclisti e pedoni almeno tra Fano e Fossombrone, o di sviluppare un turismo sulle due ruote in grado di attirare tantissime persone interessate alla cultura, alla enogastronomia e alla bellezza di territori ancora non stravolti dal turismo “mordi e fuggi”; come dimostrano i positivi risultati non solo economici di chi ha già da tempo investito in questa direzione.



Questo è un comunicato stampa pubblicato il 16-08-2018 alle 20:38 sul giornale del 17 agosto 2018 - 585 letture