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Un femore umano tra gli scogli: la testimonianza di chi l’ha trovato. E quello delle ossa sulla spiaggia diventa un caso

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Era lì con i suoi figli in cerca di conchiglie, ma ha finito per trovare ben altro. Nientemeno che dei resti umani. Un femore incastrato tra gli scogli, in una zona di passaggio sulla spiaggia tra Fano e Pesaro. L’osso ha subito attirato la sua attenzione. Lei è Anita Paoloni, una giovane mamma di Fano che – mossa anche da una certa passione personale – si è lasciata incuriosire dallo strano ritrovamento, che fa il paio con un episodio analogo avvenuto circa un anno e mezzo fa. Altro osso, stessi scogli. E il mistero s’infittisce.

Erano circa le 9 30 di sabato mattina quando quella che doveva essere una semplice passeggiata in famiglia si è trasformata in qualcosa di molto diverso. In quel tratto di mare – a circa un chilometro da Fosso Sejore in direzione Fano - la spiaggia è libera, e si accede attraverso un sottopasso. “Stavo cercando conchiglie con i miei figli, ma poi – ha raccontato Anita - ho visto questa cosa incastrata tra gli scogli. In un primo momento mi era sembrato un bastone, ma mi sono confrontata con alcuni anziani lì presenti, e anche a loro pareva un osso”. E proprio di questo si trattava. La conferma l’hanno avuta dopo che un ragazzo ha raccolto il “bastone” e l’ha messo ad asciugare sugli scogli. Di certo, quello, non era un pezzo di legno.

La giovane mamma ha subito ipotizzato potesse trattarsi di un femore, ma non ha voluto trarre conclusioni azzardate. In realtà aveva già capito tutto. Ha chiamato il 113, poi ha parlato con la capitaneria di porto. Ed ecco la conferma finale: era proprio un femore. Allo stesso tempo, però, Anita ha fatto anche una segnalazione a “Chi l’ha visto?”, la nota trasmissione di Rai Tre. “È brutto dirlo – ha sottolineato – ma potrebbero anche appartenere a una persona scomparsa”. Intanto, il femore del mistero è stato prelevato dalla capitaneria di porto di Fano, per poi essere trasferito all’obitorio. Per saperne di più bisognerà aspettare. Ammesso che si arrivi a una conclusione, e la storia recente non è di conforto.

Poco più di un anno e mezzo fa, infatti, era già successo qualcosa di simile. Stessa modalità, stessa zona e – soprattutto – stessi sospetti. “Non se n’era parlato tanto – ha raccontato Anita – ma a gennaio 2017, sempre qui, un’altra ragazza aveva trovato un omero umano (vedi seconda foto ndr). Gliel’aveva riportato il cane. Anche in quel caso si era cercato di capire se appartenesse a qualcuno scomparso da casa, ma da una prima analisi era parso di no”. Dalla lunghezza dell’osso, però, si era subito ipotizzato che fosse di una persona abbastanza alta. Stesso sospetto per il femore trovato sabato mattina, data la sua lunghezza. Anche la colorazione lascia pensare che le due ossa - seppur trovate in momenti diversi - possano rimandare alla stessa persona. Un uomo, si presume. Che poco a poco sta tornando a riva, trascinato dal mare. Come un puzzle da ricomporre e – soprattutto – una persona a cui dare un nome e un cognome.



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Questo è un articolo pubblicato il 20-08-2018 alle 17:49 sul giornale del 21 agosto 2018 - 3193 letture