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L'altra Senigallia: "abusivismo danno per tutta la filiera commerciale"

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Abusivismo nelle spiagge, vù cumprà

Martedì mattina, mentre mi trovavo in spiaggia, mi è capitato di assistere al fermo, e conseguente confisca della merce, di un venditore abusivo.

Sempre nei giorni scorsi gli agenti del Commissariato di Senigallia hanno provveduto al maxi sequestro, a soggetti privi di qualsiasi autorizzazione, di articoli contraffatti (https://vivere.biz/aVVm ehttps://vivere.biz/aV78).

L’abusivismo commerciale è un fenomeno che sembra non soffrire della crisi e che, anzi, forse trova nella crisi motivo per autoalimentarsi.

Viene praticato da persone prive di licenza commerciale, con un’evasione fiscale totale.
La filiera della commercializzazione di questa merce è molto semplice: la produzione si concentra in laboratori clandestini in Italia, gestiti dalla camorra o da imprenditori cinesi, i quali proprio perché illegali, non adottano le più elementari norme antinquinamento. Vengono impiegati operai ovviamente in nero senza alcuna garanzia o tutela sindacale.

La merce esce dal sito di produzione senza alcun documento, raggiunge i grossisti, che a loro volta la distribuiscono ai venditori abusivi, il tutto senza pagare un euro al fisco.
Il danno prodotto da questo genere di commercio poi, non si limita all’evasione fiscale ma, esercitando una concorrenza sleale, o quando si tratta di “falsi”, mette in crisi anche aziende sane del nostro tessuto produttivo.

Anche l’inviato di Papa Francesco a Medjugorje, l’arcivescovo polacco Henrik Hoser, due giorni fa ha tuonato contro “le mafie italiane che producono griffe taroccate”.
Qui di seguito un brano di un vecchio articolo apparso on-line”:

“ C’è un altro nemico contro cui combattere in Italia, oltre al fenomeno dell’evasione fiscale. Un nemico che colpisce soprattutto le eccellenze del nostro paese, e che mette a rischio un milione di posti di lavoro. I dati dell’industria della contraffazione sono quelli di una realtà in forte crescita. Prezzi vantaggiosi, concorrenza sleale, e soprattutto, niente tasse: nella crisi questo settore ci sguazza e sottrae fette di mercato alle aziende regolari: In un convegno, l’allora vicepresidente del C.S.M., Michele Vietti, definì la contraffazione la più redditizia attività illecita delle organizzazioni criminali”.

Bene quindi l’azione di repressione messa in atto delle Forze dell’Ordine atta a scoraggiare questo fenomeno odioso gestito da organizzazioni criminali che si avvalgano per la vendita al dettaglio di extracomunitari, privi di forme di reddito alternativo, costretti a macinare chilometri sotto il sole lungo le nostre spiagge per vendere le loro mercanzie; extracomunitari che proprio perché tali, a volte vengono tollerati, per non essere poi “strumentalmente” tacciati di razzismo.

Serve inoltre una presa di coscienza da parte di chi, credendo di fare un affare, acquista da questi soggetti rendendosi a tutti gli effetti complice di un illecito.



Abusivismo nelle spiagge, vù cumprà

Questo è un articolo pubblicato il 11-07-2018 alle 12:49 sul giornale del 12 luglio 2018 - 2258 letture