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Sequestri forzati delle auto: gli ex carabinieri Prota e Ubertini rischiano una seconda condanna

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di Sara Santini
senigallia@vivere.it


Tribunale Giustizia

Erano stati condannati nel 2016, i due ex carabinieri Massimo Prota e Simone Ubertini, per aver forzato le procedure di sequestro dei mezzi nei confronti degli automobilisti sorpresi al volante con un tasso alcolemico superiore ai limiti consentiti, ora rischiano una nuova condanna legata alla detenzione e la cessione di stupefacenti sequestrate agli spacciatori.

I due sono accusati di falso ideologico, spaccio di stupefacenti, arresto illegittimo e peculato. Per Prota, il sostituto procuratore ha chiesto otto anni e quattro mesi di carcere, mentre per Ubertini cinque anni. Per alcuni capi d’imputazione, relativi al falso e allo spaccio, la procura ha chiesto invece l’assoluzione.

Gli episodi contestati sarebbero avvenuti tra il 2009 ed il 2011, cioè in un periodo precedente rispetto ai fatti per cui i due ex carabinieri sono stati condannati due anni fa, accaduti a partire dal 2008.

Nell'inchiesta sulle cessioni di droga è finito anche il marescaiallo Gennaro Idea, accusato di falso ideologico, perchè secondo l'accusa avrebbe firmato verbali relativi ai sequestri di stupefacenti in cui veniva indicata una quantità inferiore rispetto a quella effettivamente sequestrata. Il pm ha chiesto però l'assoluzione.

Secondo la magistratura, Prota e Ubertini si sarebbero intascati parte della droga sequestrata nel corso dei servizi per poi cederla agli informatori in modo da poter procedere agli arresti di spacciatori. Diversi i casi in cui sarebbero stati falsificati i verbali di servizio. Attesi i verdetti per il 28 giugno.



Tribunale Giustizia

Questo è un articolo pubblicato il 16-06-2018 alle 09:43 sul giornale del 18 giugno 2018 - 5107 letture