Vuelle, Darren Daye acclamato dai suoi tifosi nel trentennale del primo scudetto

Vuelle, Darren Daye acclamato dai suoi tifosi nel trentennale del primo scudettoVuelle, Darren Daye acclamato dai suoi tifosi nel trentennale del primo scudetto 4' di lettura 31/05/2018 - Sono passati 30 anni ma l’affetto per lui è quello di un tempo. Nella location dell’Hotel Mercure di Viale Trieste i tifosi pesaresi hanno potuto abbracciare Darren Daye, uno dei giocatori che hanno fatto la storia della VL e della città.

Una sala gremita lo accoglie, accompagnato dal direttore sportivo Stefano Cioppi, con applausi, foto, e immancabili sono anche i cori di un tempo che facevano emozionare tutto l’hangar di Viale dei Partigiani, specialmente all’epoca del primo scudetto, nella stagione 1987/1988. Darren è di passaggio a Pesaro: si trova in Italia per seguire da vicino l’avventura play-off di un altro ex biancorosso amato da tutti, suo figlio Austin, ora impegnato nella semifinale pla-yoff della sua Reyer Venezia contro Trento. La visita a Pesaro però è d’obbligo, per rinsaldare il legame con la città e i suoi tifosi, anche quelli che per motivi anagrafici non hanno avuto la possibilità di vederlo giocare.

“Per me è molto importante essere qui oggi” ha esordito Darren nella conferenza di presentazione dell’evento “ho rivisto infatti tanti miei amici e vecchi compagni di squadra della Vuelle, ho pranzato con Matteo Minelli. È un piacere e motivo di orgoglio che mio figlio Austin abbia giocato qui con la mia stessa maglia, la numero 9. Per lui è stata una grande opportunità giocare a Pesaro, dove tutti già lo conoscevano fin da piccolo. Pensare che in tempi diversi io e lui abbiamo giocato nella stessa squadra è fantastico, anche perché ha aiutato a salvare Pesaro che è come casa mia” dice tra gli applausi dei tifosi che riempiono la sala.

Darren parla anche della pallacanestro di ieri e di oggi e sottolinea alcune sue caratteristiche di giocatore: “Giocavo con la palla in mano e anche in palleggio, riuscivo a essere pericoloso sia in 1 contro 1 che sul perimetro. Con Darwin Cook ci conoscevamo già da un training camp a Washington, ed è stata un’occasione molto importante per migliorarmi”, sottolinea.

Sono passati 30 anni, ma la sua memoria è perfetta. Ricorda tutti i particolari e gli aneddoti di quella magnifica stagione che ha portato al primo, storico, scudetto della Vuelle. “Una delle chiavi del successo è stata la difesa che io e Walter Magnifico siamo riusciti a organizzare, cambiando uomo durante una partita della serie play-off contro Roma. Quella variante tattica è stata fondamentale, e alla fine ci ha consentito di vincere il campionato”, dice con convinzione.

La Vuelle poteva davvero entrare nella storia, visto che al Mc Donald’s Basketball Open del 1988 per un soffio non è riuscita a battere i campioni dei New York Knicks: “Quella è stata per noi una partita fantastica” ricorda Darren “l’idea di poterli battere è stata eccitante. Ma loro nel finale di gara sono stati fortunati, ed io e Cook nel supplementare avevamo i crampi per la stanchezza. Alla fine eravamo molto tristi, perché avremmo potuto essere la prima squadra europea a battere una squadra Nba. Non penso sia un caso che poi abbiano deciso di far giocare solo squadre Nba in quel torneo” ironizza.

Dalle finestre della sala si vede il lungomare di Viale Trieste, lo stesso che nell’88 vide decine di migliaia di persone ritrovarsi per una tavolata lunga quasi tre chilometri, che per questo è ancora oggi nel Guinness dei primati. “Quella serata è un ricordo incredibile, come anche aver conquistato la vittoria scudetto all’Hangar di viale Partigiani contro Milano. Ma i due ricordi più clamorosi di quel campionato sono per me la vittoria in semifinale a Varese e quella in gara 2 a Milano. Tutta Pesaro ha aspettato che tornassimo col pullman per festeggiare insieme a noi con immenso entusiasmo” ricorda.

Con la nostra città Darren ha un legame speciale, e lo dimostra ancora una volta: “A Pesaro la gente è molto calorosa e amichevole, la sento come una mia seconda casa. Da tempo sento di essere parte della storia di questa città. 15 anni fa ero tornato qui e già avevo avuto un’accoglienza straordinaria e spero in futuro di poter restare più a lungo fra tutti voi”, conclude, prima di ricevere un ultimo applauso dal pubblico. L’incontro però non finisce qui: dopo i ricordi per Darren arriva il momento più bello: centinaia di persone che lo aspettano per una foto e un autografo. Pesaro non lo ha dimenticato, come lui non ha dimenticato la città.

Una nota importante per chiudere: il D.S. Stefano Cioppi ha confermato che la VL Pesaro si è regolarmente iscritta al prossimo campionato della massima serie del basket nazionale. Scacciati definitivamente gli spettri di retrocessione e fallimento.

Ufficio Stampa VL e Alberto Pisani


   

di Alberto Pisani







Questo è un articolo pubblicato il 31-05-2018 alle 09:36 sul giornale del 01 giugno 2018 - 1883 letture

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