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Smantellata setta del Macrobiotico ad Ancona. Costringevano le persone a lasciare il lavoro e non solo

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Era attiva nelle Marche ed in Emilia Romagna la setta del Macrobiotico smantellata dopo le indagini della squadra Mobile di Ancona. Diete sempre più ristrette e severe fino all’obbligo di lasciare il lavoro per poi lavorare “gratis” per potersi salvare. A capo dell’organizzazione personaggio internazionale, ma con la licenza media

Le indagini della Polizia di Stato sezione squadra Mobile di Ancona hanno accertato che il rigido stile di vita imposto dal quello che veniva chiamato il “maestro”, attraverso diete MA.PI (dal nome del maestro) gradualmente sempre più ristrette e severe con cinque gradi di restrizione e le lunghe “conferenze” da lui tenute, durante le quali si parlava per ore della forza salvifica della sua dottrina alimentare, erano volte a plasmare un asservimento totale delle vittime. Tutta la loro vita era gestita dal maestro, che si avvaleva dei suoi collaboratori prescelti, facenti parte della “segreteria”, che attraverso i cosiddetti “capizona” e “capicentri”, dislocati in varie parti d’Italia, all’interno dei “Punti Macrobiotici”, riusciva a manovrare a suo piacimento il mondo macrobiotico.

Gli adepti venivano convinti ad abbandonare il loro lavoro e in genere ad abiurare la precedente vita e a “lavorare” per l’associazione quale ringraziamento per il messaggio salvifico ricevuto; di fatto si trattava di sfruttamento, costretti a lavorare per molte ore e, nella migliore delle ipotesi, sottopagati.

I reati di plagio si consumavano essenzialmente nei vari punti macrobiotici dove queste persone lavoravano gratuitamente convinti di aderire a delle diete e prescrizioni con forza salvifica. Si tratta prevalentemente in Emilia Romagna, zona Forlì Cesena, e nelle Marche, zona Ancona e Macerata.

In realtà i malcapitati venivano sfruttati per lavorare dentro i ristoranti, senza retribuzione anche per 12 ore al giorno. Ma nutriti perché convinti che quella “alimentazione” imposta dal loro protocollo fosse l'unica via di scampo ai loro mali psicologici e fisici.

Riconosciuto a livello Internazionale il maestro M.P. condue lauree ad honoris causa da un’Accademia delle Scienze straniera, per “aver risolto alcuni problemi ambientali” e un'altra in medicina per “aver risolto alcune patologie” con la sua dieta. Ma di fatto, come lui stesso afferma in un’intervista del 2008, solo la licenza media. “Debbo sottolineare che in Italia ufficialmente ho la licenza di terza media e quindi non posso dare pareri medici.” afferma nell’intervista rilasciata ad un’università italiana.

M.P.- noto imprenditore nel settore macrobiotico-, la moglie e i suoi collaboratori, approfittavano dello status psicologico in cui versavano le vittime per poi manipolarli. Secondo quanto ricostruito dalla Polizia. Ora per gli indagati le accuse sono associazione a delinquere finalizzata alla riduzione in schiavitù, maltrattamenti e lesioni gravi. Ne manca l’evasione fiscale e l'esercizio abusivo della professione.





Questo è un articolo pubblicato il 14-03-2018 alle 10:38 sul giornale del 15 marzo 2018 - 6886 letture