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Calcio amputati: venerdì 2 e sabato 3 un triangolare internazionale allo Stadio Mancini

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Non esiste il fuorigioco, niente limite di cambi, e gli arbitri sono due. Facciamo tre. Se si pensa al solito calcio le differenze non sono poche, ma tutti giocano sotto la stessa bandiera: quella dello sport. Il calcio amputati è di nuovo protagonista a Fano, grazie a un evento di portata internazionale che s’inserisce all’interno del cartellone carnevalesco. Un triangolare che – venerdì 2 e sabato 3 febbraio - vedrà protagoniste le nazionali di Italia, Francia e Turchia. Ognuna alle prese con i suoi test, a caccia di conferme e di punti deboli da correggere. Ma l’intento comune è uno soltanto: creare una vetrina sempre più luminosa per questa disciplina di grande dignità.

Il connubio tra Fano e la nazionale italiana di calcio amputati ha radici lontane. Il primo raduno della selezione azzurra è avvenuto proprio qui nel gennaio 2013, e ad aprile dello scorso anno si è disputato il match contro la Polonia con un importante riscontro di pubblico. Ora, l’associazione Amore per la Vita Onlus di Fano, in collaborazione con la FISPES (Federazione italiana Sport Paralimpici e Sperimentali), ha organizzato questo importante evento con il contributo di Pierpaolo Marcantognini – padre di Lorenzo, giovane promessa fanese – e del giocatore italiano Riccardo Tondi, senza dimenticare l’amministrazione comunale, il CSI, l’Avis e altre associazioni cittadine. Allo stadio Mancini, le selezioni di Italia, Francia e Turchia si sfideranno, dunque, per vincere la prima edizione della Coppa della Fortuna. Si tratta del primo appuntamento internazionale ufficiale sotto il “marchio” Fispes, ma anche di un banco di prova importante in vista dei Mondali che si terranno in Messico a ottobre e novembre prossimi.

Si comincia venerdì 3 alle 10:30 con Italia-Francia. “Niente testate”, ha detto scherzosamente la presidente della Carnevalesca Maria Flora Giammarioli, rievocando il discusso episodio della finale di Germania 2006 tra azzurri e transalpini. Battute a parte, la nazionale francese è arrivata settima agli ultimi Europei di Istanbul. Quella volta, a vincere sono stati proprio i padroni di casa, la stessa selezione turca che, dopo aver trionfato di fronte a 42mila persone, si ritroverà a Fano con una certezza: sono loro gli uomini da battere.

Durante l’incontro di presentazione del torneo, Il CT azzurro Renzo Vergnani ha augurato il meglio ai suoi ragazzi, e ha definito il triangolare fanese un test determinante per capire dove migliorare in vista dei prossimi mondiali. “La Turchia – ha detto – rappresenta in questo momento l‘espressione massima del calcio amputati. Abbiamo avuto pochissimo tempo per prepararci, quindi sarà dura giocare contro questi professionisti. Ma non m’interessa il risultato. Mi aspetto di vedere in campo la ricerca e la costruzione del gioco”. Vergnani ha concluso che quella di Fano è ormai diventata una tappa abituale, e si augura che il progetto in essere diventi qualcosa di sempre più grande.

Citta della Fortuna: è così che viene chiamata Fano. Da qui il nome del torneo. Il presidente FISPES Sandrino Porru si è domandato perché il triangolare sia stato chiamato in questo modo, poi si è risposto da sé. “Coppa della Fortuna? Nel mondo della disabilità – ha detto - serve tanta fortuna. Non so il perché di questo nome, ma mi piace associarlo così”. Porru ha ribadito di vedere in questo evento l’occasione ideale per accrescere la popolarità del calcio amputati in Italia. “Non un punto di arrivo, ma di partenza, per dare in tempi brevi la giusta dignità a questo sport. Siamo compartecipi – ha concluso - della costruzione di una società capace di accogliere gli altri e di metterli nella condizione di esprimere i propri talenti”.
Fabrizio Ferri, presidente di Amore per la Vita Onlus, vede in questo triangolare il seguito naturale di Italia-Polonia. “La prima cosa di uno sport è la passione che trasmette, e vi assicuro – ha detto - che vedere giocare questi ragazzi fa venir voglia di guardarli ancora. È veramente bello, lo dico col cuore”.

Il sindaco Massimo Seri ha rimarcato l’elevato valore sportivo e sociale del torneo, “un progetto che guarda oltre l’orizzonte”. La Giammarioli della Carnevalesca ha invece sottolineato come il triangolare cementi il grande desiderio di rendere il Carnevale “un grande contenitore che metta in primo piano anche il sociale”. La manifestazione vede coinvolta pure la Nazionale Italiana Cantanti. Il direttore generale Gianluca Pecchini ha affermato che ci sono i presupposti per una collaborazione duratura. “Sport, sociale, solidarietà, pace: sono tutti valori – ha detto - che condividiamo da oltre trent’anni”. Pecchini ha sottolineato come Fano sia diventata la casa di questo genere di eventi, poi, rivolgendosi agli atleti, ha detto: “La vita non è sempre semplice, ma voi ci date la dimostrazione che c’è una forza dentro”. Lorenzo Marcantognini si è infine detto contento di ospitare i suoi compagni. Da lui è partito tutto, Amore per la Vita Onlus ha conosciuto il calcio amputati proprio grazie a lui. ”Quest’anno compirò sedici anni – ha detto -, l’età minima per essere convocato. Voglio dare il meglio di me e dimostrare agli allenatori che merito un posto sull’aereo per il Messico”.





Questo è un articolo pubblicato il 01-02-2018 alle 22:25 sul giornale del 02 febbraio 2018 - 493 letture