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intervista

Bastione Sangallo: due anni e mezzo di eventi tra musica, solidarietà e polemiche. Intervista a Federico Pierleoni

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Oltre 350 eventi in poco più di due anni, tutti gratuiti ma non a costo zero. Le associazioni sono uno dei motori della città, e non senza sacrifici. Eppure, anche il volontariato si ritrova, a volte, tra i fuochi incrociati della politica. Partiti e movimenti si pungolano a vicenda tra un botta e risposta e l’altro, ma nel mezzo ci sono loro: i ragazzi e le ragazze che per Fano spendono denaro e, soprattutto, la cosa più preziosa che hanno. Il tempo.

Si pensi al Bastione Sangallo, trasformato in “monumento alla discordia” dal recente dibattito politico, ma che grazie ai volontari delle associazioni che l’hanno gestito negli ultimi due anni e mezzo verrà ricordato come la terrazza della musica e dell’aggregazione. A raccontare il perché è Federico Pierleoni, uno dei soci fondatori dell’Associazione Bastione Sangallo, proprio nel penultimo giorno della loro gestione. La vigilia di un commiato che potrebbe anche rivelarsi un arrivederci.

Federico, com’è cominciata quest’avventura?
L’Archivio Biblioteca Travaglini è l’assegnataria della gestione del Bastione Sangallo, un monumento comunale. La Travaglini è stata la capofila di una serie di associazioni e di cooperative che si sono proposte. Poi, dal giugno 2016, i responsabili delle associazioni che costituivano la cordata per la gestione si sono riuniti in una nuova realtà: l’Associazione Bastione Sangallo. Tutto è cominciato il 1° agosto 2015. Dopo una breve proroga, finiremo il 31 gennaio 2018. L'impresa non era certo facile. Il Bastione Sangallo era in stato di completo abbandono, chiuso da alcuni anni dopo essere stato sottoutilizzato per gli anni precedenti. È curioso che molti fanesi non sapessero dove o cosa fosse il Bastione.

Se dovessi fare un bilancio?
È stato un successo, un periodo faticoso, complesso, costoso, ma estremamente ricco. Di esperienze, di collaborazioni, di gioia nel vedere che sia i fanesi sia o turisti hanno scoperto - molti di loro per la prima volta - questa magnifica terrazza nel centro di Fano. Un successo, perché tutte le anime che compongono l'Associazione Bastione Sangallo hanno potuto proporre, programmare, confrontarsi. Lo spazio è stato aperto ad associazioni, compagnie teatrali, artisti, musicisti, disegnatori. Inoltre abbiamo fatto una raccolta fondi di qualche migliaia di euro in favore del Teatro di San Ginesio, colpito duramente dal recente terremoto. Ci ha dato un’enorme soddisfazione. Un’altra cosa che di certo ci ha reso felici è stato vedere come la cittadinanza ci abbia sempre sostenuto.

Associazionismo e volontariato: quanto sono importanti per la città?
Sono fondamentali, perché spetta anche ai cittadini prendersi cura del posto in cui vivono. Lamentarsi senza intervenire non serve a nulla. Molte, tra le cose migliori fatte a Fano, partono proprio dalle associazioni.

Un momento particolarmente significativo della vostra gestione?
I momenti da ricordare sono tanti, perché la cosa bella del Bastione Sangallo è che riesce a rendere ogni evento, seppure piccolo, una cosa spettacolare. Ma direi il 1° agosto del 2016, cioè il momento dell’inaugurazione. Venivamo da giorni di pulizia, tagli, sfalci, sistemazioni elettriche, ripuliture nei quali ci siamo resi conto di avere tra le mani un luogo che era appena tornato a essere bellissimo, accogliente.

Che ruolo ha giocato la musica durante la vostra gestione?
Un ruolo fondamentale. Dallo scorso anno, ottenuta la concessione di aprire un punto ristoro, abbiamo iniziato a organizzare degli incontri musicali con artisti locali e internazionali. Le scelte sono state fatte assieme a tutti i soggetti gestori, in collaborazione con alcune etichette di produzione locali.

A proposito del punto ristoro, il Bastione si è ritrovato al centro del dibattito politico. Tra le altre cose, il Movimento 5 Stelle ha sollevato dubbi sul fatto che il bar interno sia la vostra effettiva fonte di autosostentamento.
Durante i primi mesi non esisteva alcun bar. Abbiamo dovuto affrontare la gestione del Bastione attraverso donazioni e autotassazioni. L’arrivo del punto ristoro ci ha permesso di contare su un'entrata con cui fronteggiare tutte le spese: dalla sostituzione delle lampadine al cachet dell'artista ospite, dall’ospitalità al mantenimento del sito internet, dalla Siae alla derattizzazione, dal noleggio delle fonica allo sfalcio dell’erba. Tutti gli eventi sono stati gratuiti, ma questo non significa “a costo zero”. Ci spiace che il Movimento 5 Stelle di Fano si sia accanito su di noi, ed è un peccato che nessuno dei consiglieri - seppure da noi più volte invitati - si sia mai visto in questi due anni e mezzo. A eccezione dell'ex-consigliera Roberta Ansuini, che è passata una sera di tre estati fa.

Però non ci sono prove del reinvestimento di quegli introiti in attività specifiche.
Per via delle migliorie messe in atto abbiamo un deficit di diverse migliaia di euro. Se la preoccupazione del Movimento 5 Stelle è il nostro arricchimento personale, beh, possono dormire sonni tranquilli, o più semplicemente chiederci i bilanci. Abbiamo lavorato tutti da volontari: poco meno di 10mila ore d’impegno non retribuito.





Questa è un'intervista pubblicata il 30-01-2018 alle 15:29 sul giornale del 31 gennaio 2018 - 1169 letture