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Editoriale

Offese a Anna Frank, gli ultrà dell'Ascoli disertano il minuto di raccoglimento: quando l'ignoranza trionfa

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anna frank

Una decisione che denota ignoranza culturale e grettezza morale quella presa dagli ultrà dell'Ascoli che non hanno preso parte al minuto di silenzio deciso dalla Lega Calcio dopo gli adesivi antisemiti comparsi allo Stadio Olimpico.

Come avevano annunciato, i tifosi, sono infatti entrati allo stadio solo alla fine del minuto di raccoglimento, prima della partita di serie B Ascoli-Spezia. "Non vogliamo essere complici di un teatrino mediatico e istituzionale - si legge in un post su Facebook degli Ultra' 1898 - che dimentica i terremotati e i nostri anziani, ma è, invece, sempre prontissimo a indignarsi e a strumentalizzare una decina di adesivi''.

Una dimostrazione di poca sensibilità e rispetto con una motivazione futile. L'utilizzo dell'immagine della giovane ebrea Anna Frank, simbolo dell'Olocausto, come offesa per gli avversari sportivi, è un gesto che qualunque cittadino del mondo, che conosce la storia, dovrebbe condannare. Chi non ha compreso l'importanza di un gesto simobolico, come quello del minuto di silenzio dimostra la propria ignoranza dei fatti e risulta poco credibile quando chiede il rispetto (in questo caso per terremotati e anziani), che invece non è riuscito a mostare in questa occasione, verso gli ebrei.

Lo sport, quello vero, dovrebbe essere portatore di sano agonismo e rispetto dell'avversario sia in campo che sulle gradinate dello stadio.



anna frank

Questo è un editoriale pubblicato il 25-10-2017 alle 10:19 sul giornale del 26 ottobre 2017 - 377 letture