Scuola primaria Osteria Nuova è caos. La segnalazione di un gruppo di mamme

Scuola Osteria Nuova 3' di lettura 16/11/2017 - La ricostruzione della nuova scuola primaria di Osteria Nuova sta portando a galla i malumori di alcuni genitori. Gli alunni sono costretti a dividersi tra il refettorio della scuola materna, i locali sopra il centro commerciale e i locali della parrocchia.

Tra il gruppo di genitori "sfortunati" troviamo Mirka Pacini, mamma di tre bambini dislocati in differenti edifici, un figlio in parrocchia e due figli al centro commerciale e Daniela Onofrio, mamma di due bimbe: una di 8 anni che frequenta la terza elementare e una di 10 che frequenta la classe quinta.

"Un po’ di tempo fa il Comune ci ha comunicato che sarebbe stata demolita la scuola di Osteria Nuova - queste le parole di Daniela Onofrio - ci tengo a precisare che questo è accaduto grazie ad alcune mamme, perché l’anno scorso il terremoto è venuto a trovarci molto spesso, e in quella scuola si vedevano crepe e dal mio punto di vista non era agibile. Fatto sta che il Comune ci aveva promesso che alla fine di giugno sarebbero iniziati i lavori per questa nuova costruzione ma tutto ciò non è accaduto".

"Alle diverse riunioni indette dal Comune ci era stato promesso che in questo periodo tutte le classi avrebbero trovato collocazione al centro commerciale - commenta Pacini - perché si attendeva lo sgombero di un locale da parte del parrucchiere. Bene, oggi il parrucchiere si è spostato e il Comune non ha però intenzione di sistemare questo locale per le tre classi rimaste fuori dal centro commerciale. Dicono che sarebbero soldi sprecati visto che a febbraio si andrà nella nuova scuola. Io e un altro gruppo di mamme ci sentiamo prese per i fondelli, soprattutto perché pensiamo che a febbraio non venga assolutamente pronta".

"Aggiungo che i lavori di demolizione e rifacimento sono iniziati a ottobre , quando invece avrebbero dovuto iniziargli a giugno. La versione ufficiale è un palo della luce che l’Enel non ha spostato. Trovo alquanto assurdo che un ente come l’Enel non dia la priorità ad una struttura scolastica. Le ore di educazione motoria avrebbero dovuto svolgerle nei locali del LAB 99 che si trova al piano terra del centro commerciale, anche questa promessa è risultata vana. Infatti il Comune non ha voluto spendere circa 2.000 euro annuali di assicurazione chiesti dal Lab 99. Cosa ancora più assurda è che noi genitori non siamo stati interpellati sulla questione, se magari ci avessero chiesto di pagare di tasca nostra 15 euro a bambino penso che la maggior parte di noi lo avrebbe fatto".

"Invece i bambini si trovano costretti a prendere il pulmino per recarsi nella palestra della scuola di Montelabbate, ci vogliono 10 minuti per andare e altri 10 per tornare, la lezione dura 50 minuti figuriamoci quanta educazione motoria fanno".

"Inoltre il centro commerciale così come la parrocchia non hanno locali che seguono i criteri basilari della sicurezza, per esempio le porte del centro commerciale non si aprono verso l’esterno come le normali porte antipanico ma all’interno. Il pavimento esterno che conduce ai locali è scivoloso e anche qui avevano promesso di adattarlo mettendo dei feltrini antiscivolo, niente di fatto" - concludono le due mamme.


   

di Redazione







Questo è un articolo pubblicato il 16-11-2017 alle 09:53 sul giornale del 17 novembre 2017 - 6417 letture

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